Roma, stop ai mezzi pubblici mercoledì 1º ottobre
Era solo questione di tempo prima che i sindacati del settore del trasporto pubblico romano, in agitazione da settimane, decidessero quando inscenare la loro protesta e dopo l'ultimo episodio di violenza ai danni di una giovane autista – aggredita mentre era alla guida dell'autobus da un gruppo di immigrati – il sindacato di categoria Usb ha deciso di indire per mercoledì 1 ottobre lo sciopero di di 24 ore del trasporto locale a Roma. I dipendenti di Atac e della Tpl incroceranno le braccia per rivendicare condizioni di lavoro dignitose e diritto alla mobilità per tutti.
Sono molteplici le preoccupazioni del sindacato. Da un lato i problemi logistici che riguardano la mobilità dei cittadini. "I quartieri periferici sono sempre più tagliati fuori dalla comunicazione con il resto della città. Le linee pubbliche e private (Atac e Tpl) vengono in parte soppresse e in parte ridimensionate, le attese alle fermate aumentano e fuori dagli orari di punta le corse sono molto diradate. Il taglio dei servizi esaspera gli animi degli utenti tutti, italiani e stranieri". Dall'altro la rabbia crescente dei lavoratori delle aziende di trasporto pubblico che non si sentono tutelati nei loro diritti.
Lo scopo della protesta è quello di chiedere a gran forza "la garanzia di sicurezza per chi lavora, che non può essere individuato come il responsabile di una situazione che non ha contribuito a creare", ma anche di perpetuare la "lotta ai tagli che colpiscono tutti, ma in particolar modo quella parte di popolazione che non ha altri mezzi per spostarsi. Il tema – sottolinea L'Unione sindacale di base – è come mettere insieme l’esasperazione di chi vive le periferie con la rabbia degli autisti che contestano da tempo le politiche di Atac e del Comune sulla gestione della mobilità urbana?".