Roma, squilla il telefono di casa all’alba: “Siamo migranti, stiamo affondando”
Sei del mattino, squilla il telefono in un appartamento in via Cardano, quartiere San Paolo a Roma. E' casa di un pensionato romano di 67 anni, che si sveglia, va a rispondere e ascolta un grido d'aiuto che proviene dal mare. La telefonata arriva da un barcone che sta per affondare in mezzo al mare e uno sconosciuto gli chiede aiuto, per lui e altri 150 migranti stipati sull'imbarcazione. Il numero di telefono è stato evidentemente composto a caso da qualcuno a bordo di una delle tante "carrette del mare" che ogni giorno attraversano il mediterraneo. L'anziano, impaurito, ha raccontato subito l'accaduto agli agenti del Commissariato San Paolo.
Qualche minuto più tardi, quando in casa ci sono anche due poliziotti, il telefono riprende a squillare. Stavolta rispondono gli agenti che riescono a parlare, un po' in francese e un po' in inglese, con un sudanese che ha raccontato loro di essere partito dalla Libia e di trovarsi in balia delle onde verso le coste italiane. La Telecom ha confermato che la telefonata è partita da un telefono satellitare. Una conferma della provenienza del messaggio di soccorso. I poliziotti hanno così avvertito a loro volta il Comando generale della Guardia costiera. "E' da lodare il senso civico del pensionato che ha pensato giustamente di sollecitare il nostro aiuto. E la prontezza di spirito dei nostri due operatori, che hanno capito al volo la situazione e permesso che la macchina dei soccorsi si mettesse in moto", ha detto il comandante del Commissariato San Paolo, Carlo Musti.