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Roma, sconti di pena in appello e assoluzioni ai presunti membri del clan mafioso Rinzivillo

Pene ridotte e assoluzioni in appello nei confronti dei presunti membri del clan mafioso Rinzivillo di Gela, ma da anni radicato a Roma. Gli arresti risalgono al 4 ottobre 2017, quando un bliz delle forze dell’ordine tra Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Germania ha condotto in carcere o ai domiciliari 37 persone.
A cura di Alessia Rabbai
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Sconti di pena e assoluzioni nel processo di appello nei confronti dei presunti membri del clan mafioso Rinzivillo. I giudici hanno ridotto di oltre cinque anni la pena di Salvatore Rinzivillo, che è stato condannato a dieci anni e otto mesi di reclusione. In primo grado il giudice per l'udienza preliminare Annalisa Marzano aveva stabilito una pena di quindici anni e dieci mesi. Paolo Rosa, Angelo Golino e Rosario Cattuto accusati a vario titolo di intimidazioni e minacce per conto del clan, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e mezzo, quattro anni e mezzo e tre anni e sette mesi. Pena ridotta anche per il carabiniere Cristiano Petrone, che insieme a un collega avrebbe fatto accesso alle banche dati delle forze dell'ordine per risalire ad informazioni utili al clan. Il militare ha ricevuto una condanna a tre anni e otto mesi, a fronte dei quattro anni e mezzo arrivati in primo grado. Assolti Giovanni Ventura e Francesco Maiorano.

Arresti nel clan mafioso Rinzivillo

Il clan mafioso Rinzivillo ha subito un duro colpo il 4 ottobre del 2017, quando la Guardia di Finanza ha dato il via a una maxi operazione tra Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Germania contro il clan di Cosa Nostra legato alla famiglia di Gela, su ordine della Procura Nazionale Antimafia. Seicento uomini del Comando provinciale della Guardia di finanza di Roma, della Questura di Caltanissetta, del Comando provinciale di Roma dei carabinieri e della polizia criminale tedesca di Colonia, hanno arrestato 37 persone, ritenute affiliate al clan mafioso, finite ai domiciliari o in carcere. Le accuse vanno dall'intestazione fittizia di società al traffico di droga tra Italia e Germania, fino all'estorsione nei confronti di commercianti della Capitale.

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