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Roma, saranno rimosse le antenne vicino alle scuole: “Ci devono essere almeno 100 metri di distanza”

Il tar del Lazio ha ordinato che vengano rimossi i tralicci che si trovano a soli venti metri dalla scuola materna ed elementare Cairoli, quartiere Prati, e dal liceo Tacito. Le antenne telefoniche installate da Wind, Telecom e Vodafone sul terrazzo di un immobile privato a soli 20 metri dalla scuola dovranno quindi essere spente e spostate.
A cura di Enrico Tata
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Secondo i giudici del tar del Lazio un Protocollo di intesa sottoscritto dai gestori telefonici e dal Comune di Roma nel luglio 2004 prescrive una distanza minima di 100 metri tra le antenne e gli edifici scolastici. Per questo la corte ha ordinato che vengano rimossi i tralicci che si trovano a soli venti metri dalla scuola materna ed elementare Cairoli, quartiere Prati, e dal liceo Tacito. Dopo tre anni di battaglie e un ricorso presentato dai genitori degli alunni, i giudici hanno riconosciuto le loro ragioni e hanno ritenuto che le antenne telefoniche installate da Wind, Telecom e Vodafone sul terrazzo di un immobile privato a soli 20 metri dalla scuola debbano essere spente. Oltre al Protocollo, hanno ricordato i magistrati, esiste anche un regolamento approvato da Roma Capitale che individua aree interdette alla installazione degli impianti nei pressi di scuole, ospedali e aree giochi.

"Dopo tre anni di dura lotta, con la raccolta di centinaia di firme di cittadini del Municipio, la costituzione del Comitato cittadino ‘Giù le antenne dalla Scuola Cairoli', dopo il ricorso al TAR a spese dei cittadini e manifestazioni pacifiche di protesta lo sforzo dei cittadini, nonostante l'inerzia della politica (sono passate tre amministrazioni comunali dall'installazione abusiva), vede i suoi frutti. Abbiamo ottenuto giustizia dal TAR, che ha anche condannato alle spese legali le compagnie telefoniche ed il Comune di Roma. Ora l'Amministrazione Capitolina ed il I Municipio non hanno più alibi, dopo un inerzia che si è protratta per troppo tempo mentre lo smog elettromagnetico la faceva da padrone. La sentenza deve essere eseguita e le antenne vanno spente e rimosse",  ha commentato all'agenzia Ansa Stefano Moretti, uno dei papà promotori del Comitato.

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