Roma, Salvini: “Andrò a Garbatella, non decideranno due balordi dei centri sociali”
“Andrò alla Garbatella. Non saranno certo due balordi dei centri sociali a decidere chi può passeggiare o non può passeggiare per le vie del quartiere o della città”. L’aveva annunciato venti giorni fa Matteo Salvini, dopo l’invito del consigliere comunale Andrea Baccarelli. “Vieni a Garbatella, è piena di comunisti”, gli aveva detto Baccarelli e Salvini aveva accettato. Oggi, il leader della Lega conferma la sua scelta, nonostante nel quartiere siano comparsi decine di manifesti che lo invitano a lasciar stare Roma: “Salvini, Garbatella non ti vuole”, si legge sui muri del quartiere romano, storica roccaforte della sinistra.
"Questi sono quelli dei centri sociali. Io gli ho dato dei coglioni, sono quelli che nel 2015 pensano di rifondare il comunismo e rompono le palle al prossimo", ha detto Salvini in un’intervista rilasciata a Radio Cusano Campus, l'emittente dell'Università degli Studi Niccolò Cusano. "Sono persone che hanno bisogno di un medico, di un'assistenza, di vicinanza umana e politica. La Garbatella è popolata da tantissime persone oneste che vogliono stare tranquille a casa loro e quindi io ci verrò. Ci sarò e non saranno certo due balordi dei centri sociali a decidere chi può passeggiare o non può passeggiare per le vie della Garbatella o di Roma".
"Già a metà maggio ho in programma un tour nel Lazio", ha aggiunto Salvini. "Presenteremo alcune liste anche in questa regione. A Roma voglio dedicare tutta l'attenzione, l'entusiasmo e il coraggio che merita, perché è una città bella, enorme, difficile, complicata e governata male. Ha bisogno di energie nuove, noi ci saremo sicuramente. Farò un giro in provincia di Viterbo, di Frosinone e di Latina".
Immediatamente è arrivata la replica del capogruppo di Sel al Campidoglio, Gianluca Peciola, che già 20 giorni fa aveva twittato contro Salvini. “Matteo Salvini, insultare i cittadini è un atto indecente. Vergognati. Io sto con Garbatella”, è il tweet di Peciola.