Roma, ritrovato il furgone dello spettacolo di Paolo Ruffini rubato a Porta Maggiore
Brutto risveglio a Roma per l'attore toscano Paolo Ruffini, in tournèe con il suo spettacolo Up&Down. Qualcuno, infatti, ha rubato il furgone che conteneva tutti materiali e le scenografie da allestire nei teatri. Ruffini ha denunciato il furto (avvenuto alla fine di via Casilina, vicino a Porta Maggiore) con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: "Visto che il successo e la felicità, a volte, danno fastidio a qualcuno e che la vita è fatta di Up&Down, vi comunico che in Via Casilina (Roma), in prossimità di Piazza di Porta Maggiore, ci hanno rubato questo furgone con dentro tutti i nostri materiali e le nostre scenografie. Se qualcuno a Roma lo vedesse in giro mi può mandare un messaggio in privato. P.S. Voi avrete anche il mio furgone, ma la mia felicità non la potete rubare".
Nel pomeriggio la buona notizia del ritrovamento del furgone, ma del furto di tutto il suo contenuto: "Abbiamo ricevuto notizia dalle forze dell’ordine che il furgone è stato ritrovato. Speriamo di riuscire a recuperare anche il suo contenuto e siamo pronti per andare in scena domani sera con "Up&Down" al Teatro Celebrazioni di Bologna. Al di là della disavventura, restiamo concentrati sullo spettacolo che è in sold out quasi dappertutto!".
Lo spettacolo romano era in programma lunedì 26 novembre al Teatro Brancaccio. Nel comunicato stampa, lo spettacolo viene descritto come "un appuntamento con la comicità al tempo stesso emozionante e che parla delle relazioni: ironia e irriverenza accompagnano gli spettatori in un viaggio che racconta la bellezza che risiede nelle diversità. Paolo Ruffini va in scena con degli attori con la Sindrome di Down, affrontando insieme a loro significato della parola “disabilità”, fino a dimostrare che la loro dovrebbe definirsi “Sindrome di UP”! Lo schema dello spettacolo è costruito sull’intenzione di Paolo Ruffini di realizzare uno straordinario One Man Show, con imponenti scenografie ed effetti speciali. Parte però una sequela di boicottaggi e rocambolesche interruzioni in cui gli attori fanno irruzione dimostrando di essere molto più abili di lui. Dimostrando inoltre che ci sono tante persone che non sono abili alla felicità o all’ascolto, ma che alla fine siamo tutti diversamente abili, diversamente normali e meravigliosamente diversi".