Roma, riconosce i gioielli che le avevano rubato in un negozio del centro
Due commercianti romani sono finiti a processo con l’accusa di ricettazione. A portarli in aula è stata Angiola Armellini, nota immobiliarista di Roma, che ha detto di aver riconosciuto nella vetrina di una nota gioielleria del centro della Capitale alcuni dei suoi preziosi scomparsi circa un mese prima da un ripostiglio del suo ufficio. Armellini ha riconosciuto, in seguito al furto, alcuni preziosi esposti nella vetrina della gioielleria romana e si è convinta che potessero appartenere alla sua collezione scomparsa. A quel punto ha allertato le forze dell’ordine e ha portato in tribunale i due commercianti. La vicenda è stata ricostruita dall’inizio da Il Tempo. Il furto subito da Angiola Armellini risale all’aprile del 2011: l’immobiliarista, tornando in Italia al termine di un viaggio all’estero, si accorse che i gioielli che conservava in due borsoni sportivi in un magazzino sottostante il suo ufficio erano scomparsi.
Armellini non denunciò subito il furto, decisa a cercare da sola la refurtiva. E, dopo oltre un mese dalla scomparsa dei due borsoni con i gioielli, non assicurati, la donna aveva notato che alcuni preziosi esposti nella vetrina del negozio romano corrispondevano, a suo dire, a quelli smarriti. Li ha fotografati col cellulare e a quel punto ha denunciato la vicenda alle forze dell’ordine e la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. La procura capitolina sostiene che lo scambio dei beni tra i due imputati sarebbe avvenuto la seconda settimana di maggio di tre anni fa ma si tratta di una vicenda tutta da verificare visto che nella denuncia manca il codice identificativo dei gioielli e le prove a carico dei due imputati non sarebbero schiaccianti.