Roma, ricatto sessuale a una mamma di 25 anni: la vittima tenta il suicidio, 48enne a processo

Non si è fermato di fronte a nulla: e nemmeno quando la sua vittima, disperata, aveva tentato il suicidio, ha deciso di farla finita con il ricatto sessuale che andava ormai avanti da diverso tempo. Per questo un uomo di nazionalità bengalese finirà a processo con l'accusa di stalking, violenza privata e violenza sessuale nei confronti di una sua connazionale con la quale divideva un appartamento in zona Ardeatina. Lo riporta Il Messaggero. La donna viveva nella casa con il marito e la figlia piccola e avevano trovato un coinquilino con cui dividere le spese: una cosa normale, che in tanti fanno al giorno d'oggi per risparmiare sull'affitto. Ma che per la 25enne si è trasformata presto in un incubo. Il 48enne, infatti, aveva nascosto una penna spia nella camera da letto della famiglia e nel bagno di casa, acquisendo così video e immagini che riprendevano la donna in momenti d'intimità. E così è iniziato il ricatto: l'uomo ha iniziato a perseguitare la donna dicendole che se non assecondava i suoi desideri sessuali avrebbe diffuso immagini e video all'interno della comunità bengalese. E ha anche messo in giro la voce che i due avrebbero avuto una storia.
Stalking, violenza privata e violenza sessuale: la donna aveva tentato il suicidio
Una vicenda terribile, che per la 25enne è stata psicologicamente molto pesante. La ragazza ha smesso di uscire dalla sua stanza per evitare di incontrare il suo aggressore dentro e fuori casa. Ha iniziato a isolarsi e a non parlare più con nessuno. Il suo aguzzino è arrivato anche ad aggredirla fisicamente per costringerla ad avere un rapporto sessuale, ma lei è riuscita a respingerlo. Ma le vessazioni erano arrivate a un punto tale che lei non ha più retto e ha cercato di togliersi la vita ingerendo un gran quantitativo di barbiturici. Ed è allora che tutta la verità è venuta a galla. Il marito della donna ha cercato di riavere indietro i video e le foto fatti di nascosto, ma la risposta del 48enne è stata spiazzante. Gli ha detto, infatti, che avrebbe consegnato tutto una volta che almeno dieci connazionali avessero visto le clip. Adesso dovrà affrontare un processo.