Roma, record di pedoni uccisi anche per colpa della segnaletica inesistente

E' Roma, la Capitale, a detenere il record di pedoni travolti e uccisi nel nostro Paese. Nel 2013 erano state trentanove le vittime di pirati della strada, l'anno successivo quarantacinque e adesso i dati sono in continuo aumento. Secondo le ultime stime, infatti, relative allo scorso anno, i numeri dei morti per le strade capitoline, soprattutto i pedoni, sono aumentati esponenzialmente. Sebbene i sinistri stradali siano diminuiti – 13121 contro i 13501 del 2014 – il numero delle vittime è aumentato, passando da 154 a 173, di cui la maggior parte sono appunto pedoni, soprattutto quelli investiti in fase di attraversamento. Sotto i riflettori ci sono un pò tutte le strade, da quelle periferiche a quelle del centro città, passando per quelle ad alto scorrimento, una su tutte il Grande Raccordo Anulare.

Se in alcuni casi gli incidenti e le conseguenti vittime sono da imputare alla distrazione dei guidatori o all'alta velocità, sotto accusa c'è anche una segnaletica, soprattutto quella orizzontale, inadeguata o addirittura inesistente. Le strisce pedonali, in alcune strade della Capitale, sono sbiadite o completamente cancellate, in periferia come al centro storico. Emblematico è il caso di Piazza Venezia, dove i pedoni devono in qualche modo intuire dove siano posizionate le zone di attraversamento, problema che condivide anche la sempre affollata San Pietro. Altro problema è costituito dalle cosiddette righe di mezzeria, che dividono la carreggiata stradale in corsie, che in alcuni punti sono parzialmente o interamente danneggiate e posso indurre gli automobilisti in confusione.