
Piove e c'è molto vento. Ma la tempesta perfetta, annunciata e certificata dalla sindaca Raggi con la chiusura di scuole e parchi di Roma, per ora non c'è stata. Potrebbe arrivare nel corso della notte, anche se domani è previsto bel tempo, ma certamente, a questo punto si può dire, non in orario scolastico. A posteriori si può affermare che le scuole potevano restare aperte. Ma la meteorologia, si sa, non è scienza esatta e le previsioni della Protezione civile erano molto più pessimiste di quanto invece è avvenuto nella realtà.
Chiudere le scuole è una soluzione drastica, che rivela non tanto una errata previsione meteo, può succedere, ma la paura di non riuscire a gestire la situazione e una eventuale emergenza. Il vento è forte, alcuni tronchi sono caduti, la pioggia continua a scendere battente, ma Roma ha superato tempeste ben peggiori, molte delle quali improvvise e non annunciate. Si prevedevano raffiche di vento superiori ai cento chilometri all'ora (e come detto, potrebbero ancora arrivare) e il timore, non esplicito ma evidente, era legato al rischio allagamenti e crollo di alberi. Una situazione che avrebbe potuto mettere a rischio l'incolumità di tutti gli studenti.
Il problema, però, la non sufficiente gestione del verde pubblico e delle strade cittadine. Non sarà la prima né l'ultima previsione del tempo particolarmente sfavorevole: in attesa delle necessarie manutenzioni, la sindaca chiuderà parchi e scuole ogni volta che il cielo minaccerà tempesta? Potature, caditoie pulite e cassonetti svuotati: questa dovrebbe essere la priorità per evitare casi simili in futuro.
