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Roma, picchia e insegue stalker dell’ex moglie sul GRA: accusato anche di aver sparato

Un uomo ha aggredito lo stalker dell’ex moglie, che veniva perseguitata da mesi con messaggi e chiamate. La donna ha detto all’ex marito di essere stata picchiata anche sul posto di lavoro. Così l’uomo lo ha aspettato sotto casa e lo ha aggredito con calci e pugni, per poi inseguirlo in macchina sul GRA.
A cura di Natascia Grbic
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Prima le botte, poi l'inseguimento sul Grande Raccordo Anulare. E, stando a quanto riportato nella denuncia dell'aggredito, anche alcuni colpi di pistola esplosi durante la corsa in macchina. È questo quanto accaduto domenica notte nel quartiere di San Basilio, a Roma. Protagonisti della vicenda due uomini. Tutto sarebbe nato quando l'ex moglie dell'aggressore si sarebbe rivolta a lui perché terrorizzata dall'attuale compagno. E gli avrebbe confidato di essere stata picchiata varie volte, persino sul posto di lavoro. Molti i messaggi e le chiamate, anche di notte: tanto che la donna ha deciso di chiedere aiuto all'ex marito, con il quale ha avuto due figli. Come riportato da Il Messaggero, l'uomo, un quarantenne di San Basilio, ha allora atteso lo stalker fuori casa e l'ha affrontato. E, dopo avergli riportato tutti i suoi comportamenti non corretti, ha iniziato a picchiarlo.

Insegue stalker della moglie sul Gra: trovata pistola finta in casa

Lo stalker ha provato a fuggire, ma è stato scaraventato a terra dall'ex marito della compagna, che ha iniziato a colpirlo. È riuscito poi a divincolarsi scappando in auto, ma anche qui è stato inseguito dall'uomo per diversi chilometri anche sul Grande Raccordo Anulare. La "caccia" è finita quando l'uomo è riuscito ad arrivare all'ospedale Sant'Andrea, dove è stato ricoverato e curato dai medici. Ha ottenuto quindici giorni di prognosi per le lesioni riportate nella colluttazione. L'uomo ha in seguito sporto denuncia alle forze dell'ordine, dicendo anche di aver sentito esplodere dei colpi di pistola mentre guidava sul GRA. Rintracciato dagli agenti, l'aggressore ha ammesso di averlo picchiato, ma non di aver sparato. La sua abitazione è stata perquisita, ma la pistola non è stata trovata: in casa ce n'era solo una finta.

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