Roma, nessuno controlla il microchip di un meticcio: dopo un anno in canile, il lieto fine
ROMA – Una storia incredibile quella che arriva da Roma, dove un cagnolino "scomparso" da casa era stato ritrovato poco dopo dall'accalappiacani, e finito così in canile. La padrona teme di non rivederlo mai più, ed in effetti per oltre un anno del cane non ha più notizie. Nessuno, infatti, controlla il microchip del cane, finché una guardia zoofila incaricata delle verifiche di rito, non ha svelato l'arcano: e con una semplice telefonata, nel giro di mezz'ora, ha permesso al cane di riabbracciare la propria padrona.
Una vicenda surreale, raccontata da Repubblica: il cane era scomparso lo scorso anno da Capalbio, in provincia di Grosseto, dove la padrone che in realtà vive a Roma possiede una villetta per le vacanze estive. Vane le ricerche: del cane fin da subito si perdono le tracce, tanto che anche lei teme di non rivederlo mai più. Poco dopo, il 21 agosto 2017, il cagnolino riappare in un parcheggio di un supermercato sulla via Tiburtina, a Tivoli: viene segnalato da alcuni passanti e catturato dall'accalappiacani.
Portato nel canile convenzionato con il comune di Tivoli, il cane viene schedato e viene segnato che possiede un microchip, registrato in Toscana. Ma nessuno, pare, telefona a chi di dovere per attivare la procedura. E così per Lupino, questo il nome del cane, si aprono le porte del box numero 39, dove resta per poco più di un anno. Fino a qualche giorno fa, quando durante un controllo delle guardie zoofile di Roma, emerge da una scheda quell'annotazione. Immediatamente, la guardia chiama la Asl di Grosseto e chiede lumi: in meno di mezz'ora arrivano i dati della proprietaria che, prontamente informata, corre a rintracciare il suo Lupino, nel frattempo sterilizzato in questo anno di "detenzione" in canile. Tutto è bene quel che finisce bene: anche se ora ci sarà da fare chiarezza sul perché, in poco più di un anno di tempo, nessuno abbia fatto quella telefonata.