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Roma, montate barriere antiplastica nel fiume Aniene: nel Tevere raccolti già 580 chili di bottiglie

Ogni anno migliaia di chili di plastica finiscono in mare: per questo motivo la Regione Lazio ha stanziato fondi per costruire una seconda barriera antirifiuti nel fiume Aniene. La prima è stata inaugurata a ottobre 2019 nel Tevere e ha permesso di fermare una gran quantità di rifiuti che avrebbero danneggiato l’ambiente.
A cura di Natascia Grbic
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Solo lo scorso anno sono stati raccolti 2300 chili di rifiuti galleggianti nel fiume Tevere. Nonostante questo, molti sono comunque arrivati nel mare usando altri sbocchi, andando irrimediabilmente a inquinare l'ambiente e a uccidere la fauna marina. L'80% di questi rifiuti arriva dalla terraferma tramite i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, il restante 20% deriva invece da attività di pesca e navigazione. Una piaga che va fermata. Al fine di limitare l'inquinamento delle acque dei fiumi e dei mari, la Regione Lazio ha stanziato 215.499,61 euro per il montaggio di barriere antirifiuti galleggianti nel fiume Aniene. Il progetto si aggiunge alla sperimentazione iniziata lo scorso anno nel Tevere, che ha permesso di raccogliere migliaia di chili di rifiuti che così non sono stati sversati in mare. Le nuove barriere sono state inaugurate oggi dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti all'interno della Riserva Naturale Valle dell’Aniene di RomaNatura. Alla cerimonia hanno partecipato anche Cristiana Avenali, Responsabile Ufficio di Scopo Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio, Antonello Ciotti, Presidente COREPLA e Maurizio Gubbiotti, Presidente di Roma Natura.

“I contratti di fiume – dichiara Cristiana Avenali, responsabile Piccoli Comuni e Contratti di Fiume della Regione Lazio – Sono uno strumento vero di programmazione partecipata di interventi per la riqualificazione ambientale dei bacini idrici. Le azioni dei Contratti di Fiume rappresentano interventi concreti sul territorio e il progetto delle barriere ne è un esempio che attiva anche un processo virtuoso di economia circolare. Le istituzioni devono prendersi cura del territorio investendo risorse sulla manutenzione, la prima opera pubblica sulla quale puntare". Nel Tevere è stato trovato di tutto. Le analisi hanno mostrato che il 27% dei rifiuti è costituito da oggetti in plastica come giocattoli, caschi, seggiolini per le auto; il 19% è materiale organico, il 10% sono oggetti di varia natura come cuscini, scarpe, borse; il 10% stracci, corde, oggetti in vetro, alluminio e acciaio. Il 34% sono imballaggi in plastica. In totale sono stati rimossi 580 chili di bottiglie in plastica.

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