Roma, maxi sequestro di gel, mascherine e termometri illegali: confiscati 520mila prodotti
Termometri per il rilevamento della temperatura a distanza, mascherine protettive e gel igienizzanti non conformi alla normativa comunitaria. Sono questi i prodotti sequestrati dai finanzieri del comando provinciale di Roma nel corso delle ispezioni in alcune rivendite della capitale. 420mila le confezioni di prodotti igienizzanti non autorizzati dal ministero della Salute e sulla cui etichetta erano riportate proprietà disinfettanti mai verificate. 100mila tra mascherine e termometri ottici sono stati invece sequestrati in diversi esercizi commerciali del Prenestino: non erano conformi alla normativa comunitaria e nazionale, e avevano un falso marchio CE che avrebbe dovuto attestarne la validità. In altri casi non rispettavano le caratteristiche tecniche e i requisiti di sicurezza, che sarebbero dovuti essere certificati in un'autodichiarazione inviata all'Istituto Superiore di Sanità e all'Inail.
Il business delle mascherine vendute a prezzi gonfiati
Da quando è iniziata la pandemia da coronavirus, nel Lazio sono stati decine i sequestri di mascherine e dispositivi di protezione non conformi alle normative. Non solo: nella maggior parte dei casi venivano venduti a prezzi gonfiati, di molto superiori a quelli del loro valore reale. Un problema molto grave, che ha spinto il Governo a intervenire, fissando il prezzo delle mascherine a 50 centesimi l'una. Non tutti però la rispettano, anzi: nella maggior parte delle farmacie di Roma continuano a essere vendute a prezzi molto alti, con la scusa che i costi all'ingrosso sono aumentati. Eppure esiste un accordo, sottoscritto da Federfarma, Ordine dei Farmacisti e Assofarm, che garantisce un rimborso e assicura forniture aggiuntive tali da riportare la spesa sostenuta, per ogni singola mascherina, al di sotto del prezzo calmierato così da garantire un margine di profitto anche se esiguo.