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Roma, la proposta dei 5 Stelle per la democrazia diretta: petizioni e referendum online

I consiglieri del Movimento 5 Stelle a Roma hanno presentato una proposta di delibera per modificare lo statuto della Capitale allo scopo di introdurre strumenti di democrazia diretta. “Vogliamo passare da Mafia Capitale alla Capitale della democrazia diretta”.
A cura di Enrico Tata
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"Passare da Mafia Capitale alla Capitale della democrazia diretta". Questo è l'auspicio dei consiglieri del Movimento 5 Stelle a Roma, che oggi hanno presentato una proposta di delibera per modificare lo statuto della Capitale allo scopo di introdurre strumenti di democrazia diretta. In particolare, ha spiegato l'assessora alla Roma Semplice Flavia Marzano, si tratta di petizioni popolari online e voto elettronico per referendum comunali. Per quanto riguarda il primo punto, spiegano i consiglieri 5 Stelle "ci siamo ispirati al modello delle camere inglesi: i cittadini potranno presentare le petizioni popolari direttamente in assemblea capitolina". Per quanto riguarda i referendum, saranno votazioni senza quorum perché, sostengono gli esponenti del Movimento, "in questi anni tanti referendum sono andati persi per mancato quorum. La proposta di referendum, però, per essere presentata ha bisogno di un numero di firme uguale a quello già previsto dallo statuto vigente, pari a 30mila firme circa, cioè l’1 per cento della popolazione residente". Altro punto su cui insiste la proposta di delibera sono le consultazioni online: "Vogliamo avviare il modello della piattaforma Rousseau anche sul sito di Roma Capitale. Questo consentirà all’amministrazione di comprendere le esigenze della città e dei cittadini. In cinque anni vogliamo passare a Roma da mafia capitale alla capitale della democrazia diretta”.

"Il 12 aprile è l’anniversario della scomparsa di Gianroberto Casaleggio, questo mi sembra il modo migliore per ricordarlo e onorarlo. Il suo sogno era che il M5S entrasse dentro le istituzioni, applicasse la democrazia diretta e poi scomparisse. È anche il mio sogno e il nostro sogno”, ha detto il deputato Riccardo Fraccaro, intervenuto anche lui alla presentazione del progetto. “E' una rivoluzione dolce, semplice e pacifica perché la democrazia diretta – ha spiegato Fraccaro – non vuole annichilire quella rappresentativa ma è il suo completamento naturale, la sua evoluzione, il suo completamento: oggi il sistema democratico attuale non rappresenta e non soddisfa più i cittadini, sono forme anacronistiche. Questi strumenti hanno effetti immediati: il primo è che la democrazia diretta non garantisce decisioni giuste come non le garantisce quella rappresentativa, ma la cosa più importante è che garantisce la responsabilizzazione dei cittadini, che è l’unico modo che una società ha per crescere; il secondo effetto è che verranno prese decisioni consapevoli e non più frutto del mal di pancia del momento”.

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