Roma, la Guardia di Finanza arresta nove rapinatori narcotrafficanti
Nove arresti in provincia di Roma e Rieti. Ad eseguire le misure di custodia cautelare emesse dal giudice delle indagini preliminari della Procura di Roma i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Gli arrestati sono ritenuti responsabili della pianificazione di furti e rapine ai danni di Istituti di credito e negozi e coinvolti in attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Lorenzo Saracchini, Daniele e Lucio Russo, Carlo Boschetto, Giovanni Costa, Silvano Eusepi, Silvano Cerroni, e Angelo Pappalardo finiti in carcere, mentre Giuseppe Santanastasi si trova ai domiciliari.
Pianificazione di furti e rapine
Il gruppo riconducibile a Lorenzo Saracchini, pluripregiudicato, era già noto alle forze dell'ordine. A marzo 2010 il 65enne ha compiuto una rapina in una villa dell'Eur insieme ad altri quattro uomini, tra i quali Lucio e Daniele Russo, sequestrando le vittime e costringendole a consegnargli soldi e gioielli. Dopo il colpo aveva tentato di nascondersi in Spagna, dove nel 2012 è stato estradato e riportato in Italia. Saracchini ha poi continuato a pianificare altri colpi, falliti grazie all'intervento dei finanzieri. In un'altra rapina ad essere preso di mira è stato l'ufficio postale Lido di Ostia, dove il 2 ottobre 2017 i militari hanno arrestato i suoi due complici, Giovanni Costa e Carlo Boschetto. In un altro episodio Saracchini insieme a i due Russo e di Giuseppe Santanastasi ha organizzato un colpo all'interno di un laboratorio di gioielli sul Lungotevere dei Mellini a Roma.
Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti
Oltre alle rapine, gli arrestati erano coinvolti nella compravendita della droga. Saracchini si avvaleva della collaborazione di Eusepi, Cerroni e Pappalardo. I finanzieri a novembre 2017 hanno arrestato i primi due, trovati in possesso di circa un chilo di cocaina che Eusepi aveva acquistato da un fidato per poi portarlo nel laboratorio fotografico di Cerroni. Il suo compito era infatti quello di tagliare la droga prima di immettere sulla piazza le dosi confezionate destinate ad alimentare nel mercato della movida romana.