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Roma, l’ambasciatore eritreo aggredito e minacciato con una mazza chiodata: “Ti uccido”

a notte scorsa Pietros Fessehazion è stato minacciato con una mazza chiodata a due passi dalla Stazione Termini. I due aggressori hanno aspettato che finisse di mangiare in un ristorante eritreo della zona, poi l’hanno aggradito.
A cura di Enrico Tata
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Agguato all'ambasciatore dell'Eritrea a Roma. La notte scorsa Pietros Fessehazion è stato aggredito e minacciato con una mazza chiodata a due passi dalla Stazione Termini. Due uomini di colore, con il viso coperto, hanno aspettato che finisse di cenare al ristorante eritreo Massawa, in via Montebello, e poi, alle 22 e 30 circa, l'hanno avvicinato tra via XX Settembre e via Goito e l'hanno colpito alla testa gridando: "Ti uccido!". Un collaboratore dell'ambasciatore è intervenuto ed è riuscito ad evitare conseguenze peggiori. Per il diplomatico solo qualche ferita alle mani, mentre l'altro è stato ricoverato al Policlinico Umberto I.

Uno dei due aggressori, un 35enne eritreo, è stato fermato qualche ora dopo dalla polizia con l'accusa di tentato omicidio, mentre le forze dell'ordine sono ancora sulle tracce del suo complice.  Sul caso indagano gli agenti del commissariato Viminale, coordinati dal pm Carla Canaia. Stando alle prime ricostruzioni, ancora da confermare, il movente dell'aggressione sarebbe legato a motivi politici. Più di un anno fa il diplomatico sarebbe stato contestato duramente nel corso di una riunione proprio da uno dei due assalitori.

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