Roma, in spiaggia a turni (anche la sera) e un’app per prenotare l’ombrellone
No alle spiagge di Roma a numero chiuso. O meglio: il numero chiuso ci sarà, ma negli stabilimenti il numero di accessi sarà distribuito su tre turni, mattina, pomeriggio e sera, e l'ombrellone si prenoterà con un'app. Questa l'idea emersa nel corso di un confronto in videoconferenza tra il consigliere Andrea Coia, presidente della Commissione Commercio in Campidoglio e i vertici dell'amministrazione municipale di Ostia. Gli ombrelloni sicuramente verranno posizionati in modo da rispettare le prescrizioni sul distanziamento e quindi i posti disponibili saranno molti meno rispetto alle scorse estati. Sembra ormai tramontata (anche se si attendono le linee guida del governo) l'idea delle barriere di plexiglass, soluzione che non trova d'accordo né i titolari degli stabilimenti e né gli amministratori.
Coia: "Negli stabilimenti su tre turni: mattina per le famiglie, pomeriggio e sera per i giovani"
"In estate gli stabilimenti potrebbero funzionare sulla base di turni, con i posti che si potrebbero prenotare magari con una app. Ci saranno due o tre turni, mattina, pomeriggio e sera, in modo di dare la possibilità a tutti i cittadini di fruire il mare di Roma", ha detto Coia ai microfoni di Fanpage.it. In questo senso si potrà sfruttare il fatto, spiega Coia, che ci sono già differenze diverse in base ad età ed esigenze su quando andare al mare: "Le famiglie con i bambini di solito vanno la mattina presto, insieme agli anziani, e se ne vanno quando il sole è troppo forte. I giovani, invece, preferiscono andare al mare il pomeriggio/sera. Il numero chiuso nelle spiagge garantirebbe poco o nulla senza criteri di equo accesso". In questo senso "non sarà possibile prenotare troppi posti e verrà data priorità alle categorie più fragili, come i disabili". Coia, a differenza di quanto emerso in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi da un consigliere municipale di Ostia, ha detto anche che le spiagge libere saranno aperte e non chiuse.
Balnerari Lazio: "Stabilimenti luoghi salubri, possono riaprire"
Per Maurizio Criscuolo, Cna Balneari Lazio, gli stabilimenti balneari, proprio per le loro caratteristiche, dovrebbero essere tra le prime attività a riaprire: "Sono il posto più salubre dove mandare le persone una volta che è finito il lockdown: lo dice il professor Rezza, non io. Il vero problema è negli spazi chiusi non in quelli aperti. La diluizione del virus è massima in mare e sulla spiaggia, perché la ventilazione lungo le coste è superiore rispetto ad esempio a quella di una piazza".