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Roma, i bambini non vaccinati resteranno a scuola: “Garantire continuità didattica”

L’Assemblea Capitolina approva una mozione che scatena la bagarre: al momento della votazione, i rappresentanti del Pd avevano lasciato l’aula. Il Sindaco Raggi scrive alla Lorenzin i motivi dell’approvazione: “Ritenuta la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell’attività e del percorso educativo”. Ma il Pd attacca: “Sindaco senza vergogna”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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L'Assemblea Capitolina ha approvato una mozione per garantire e rispettare la continuità didattica ed educativa per tutti gli alunni non ancora vaccinati. E dunque, anche i bambini che non sono stati ancora vaccinati secondo il decreto del Governo potranno continuare a recarsi nei rispettivi istituti scolastici. E come sempre accade in questi casi, è già bagarre politica.

Al momento del voto della mozione, i rappresentanti del Partito Democratico avevano lasciato l'aula in segno di protesta, definendo poi la mozione "irresponsabile e pericolosa", come dichiarato da Luciano Nobili, responsabile Aree metropolitane, che poi ha puntato il dito contro il sindaco Raggi, definendola "senza vergogna", e che "gioca con la salute dei bambini. Dietro la scusa della continuità didattica strizza l'occhio alla comunità no vax", ha poi tuonato, "dando copertura istituzionale alle loro posizioni".

Diversa la posizione del sindaco di Roma, che in una lettera inviata al ministro della salute Lorenzin ha invece spiegato i motivi della mozione approvata dall'Assemblea Capitolina, spiegando di aver "ritenuto la mancata vaccinazione non ostativa al prosieguo e alla continuità dell'attività e del percorso educativo considerando quest'ultimo (stesso insegnante, stesso contesto educativo, stessa aula, stessa rete di relazioni socio-affettive) una condizione psicodidattica da garantire a tutti in totale certezza ed assoluta equità".

Nella lettera, la Raggi ha poi precisato che la legge attuale condanna "con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all'entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell'obbligo e a differenza della scuola dell'infanzia, non obbliga all'allontanamento del loro bambino", e che dunque proprio in virtù di questo la mozione approvata salvaguardia "a linearità di percorso di un bisogno educativo, che non si può negare per alcun motivo plausibile e che si tratta invece di garantire, consentendo a tutti i bambini, a partire da quelli tra 0 e 6 anni, di giungere alla conclusione dell'anno educativo e scolastico 2017/2018 senza interruzioni di sorta nella frequenza e nella totale continuità educativa e didattica".

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