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Roma, Grillo difende il neo assessore Mazzillo: “Anch’io ho avuto la tessera del Pd”

Dopo le polemiche sulla nomina dell’assessore al Bilancio di Roma, Andrea Mazzillo, per il suo passato politico vicino al Pd, interviene il leader del M5s Beppe Grillo: “Anch’io ho avuto una tessera del Pd. Un assessore ex Pd non è un reato”. Per Di Maio “siccome adesso non si può più dire che non c’è una giunta a Roma perché abbiamo riempito tutte le caselle, si inventa un’altra polemica”
A cura di Francesco Loiacono
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Il leader del M5s, Beppe Grillo, è intervenuto per spegnere sul nascere le polemiche dopo la nomina di Andrea Mazzillo come assessore al Bilancio di Roma. Il fedelissimo di Virginia Raggi ha un passato politico vicino al Pd (nel 2006 si era candidato con una lista civica che sosteneva Walter Veltroni), che ha suscitato a quanto pare qualche mal di pancia nelle fila dei grillini. Da Mirandola, dove è stata inaugurata una palestra ricostruita dopo il sisma del 2012, Grillo ha detto: "Anche io ho avuto una tessera del Pd. L’ho presa ad Arzachena". Dichiarazione a cui ha poi aggiunto: "Un assessore ex Pd? Non sarà mica un reato".

A cercare di chiudere la polemica (per la verità più alimentata dai giornali) è stato anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio: "Siccome adesso non si può più dire che non c’è una giunta a Roma perché abbiamo riempito tutte le caselle, si inventa un’altra polemica". Di Maio ha poi sottolineato come adesso, con la giunta Raggi al completo, l'amministrazione capitolina debba darsi da fare per governare la Capitale: "Adesso la giunta deve mettersi a lavorare per i romani, la Raggi ha fatto scelte per competenze, qualità e profili professionali. In bocca al lupo a entrambi sia a Mazzillo sia a Colomban, un imprenditore veneto che metterà mano alle partecipate". Parole distensive anche per l'altro assessore, dunque, la cui nomina è considerata da Di Maio "un altro grande segnale che vogliamo dare a tutto il mondo delle piccole e medie imprese". Anche su Colomban, infatti, erano piovute critiche per il suo passato politico, vicino alla Lega e poi a Renzi.

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