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Roma, è ancora caccia al killer dell’orafo. L’amico: “Ucciso come un animale”

Il rapinatore, che secondo le ricostruzioni dei carabinieri, indossava una parrucca è ancora ricercato, ma un grande aiuto agli investigatori potrebbero darlo le telecamere di sicurezza, che, a quanto si apprende, avrebbero ripreso la colluttazione tra l’orafo e il suo aggressore.
A cura di Enrico Tata
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"Quando sono entrato nel suo negozio era sdraiato a terra dietro al bancone. Sono sconvolto è stato ucciso come un animale. Ci conoscevamo da 30 anni. Giancarlo era un amico di mio padre e mi ha visto crescere". Queste le parole di Giorgio, un amico di Giancarlo Nocchia, l’orafo ucciso ieri dopo una rapina, e titolare di un bar della zona. Proprio lui è stato a dare l'allarme dopo essere entrato nella gioielleria insieme ad altri due conoscenti della vittima. "Giancarlo era molto attento, diffidente, mi meraviglia che abbia aperto a qualcuno. In passato aveva subito altre rapine: tre negli ultimi anni", racconta invece uno dei fratelli del gioielliere. Secondo le ricostruzioni dei carabinieri invece ieri l’orafo ha aperto al bandito, che secondo le ultime notizie, era travestito con una parrucca.

Il quartiere Prati, uno dei più ricchi di Roma a due passi dal Vaticano, è sotto shock. La gioielleria era una delle più note e più antiche della zona. “Uomo di cultura artistica. Attraverso anni di esperienze ha acquisito una profonda conoscenza tecnica delle proprietà dei metalli e della loro lavorazione, che gli consentono di dare ai suoi oggetti creati, una sensibilità plastica ed un meraviglioso equilibrio architettonico. Competente nel mondo delle pietre preziose, le valorizza sapientemente con fini accostamenti cromatici. L’abilità artigiana, il gusto ornamentale e la visione decorativa, fanno di lui “il Maestro””. Così viene descritto Giancarlo Nocchia sul sito della gioielleria: “il Maestro”.

Il rapinatore con la parrucca è ancora ricercato, ma un grande aiuto agli investigatori potrebbero darlo le telecamere di sicurezza, che, a quanto si apprende, avrebbero ripreso la colluttazione tra l’orafo e il suo aggressore. La vittima aveva una grande ferita sulla testa: probabilmente, dice la polizia, è stato colpito da un corpo contundente, forse un bastone, che l’ha ucciso. Alla famiglia dell’orafo è arrivato anche il cordoglio del sindaco Ignazio Marino: “Confido in una risposta veloce degli investigatori e delle Forze dell'ordine, affinché i responsabili vengano consegnati alla giustizia”, ha detto.

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