Roma, discoteca nella Biblioteca Angelica: raccolta fondi per restaurare quattro manoscritti

Discoteca nella Biblioteca Angelica di Roma, che a inizio dicembre ha ospitato un ‘Silent Party' privato, organizzato dall'associazione Atipica. Scopo dell'evento, che ha suscitato critiche tra gli addetti ai lavori e polemiche sui social, è stato quello di raccogliere fondi per salvare quattro tomi di codici manoscritti che fanno parte della collezione della chiesa agostiniana di Santa Maria del Popolo. La serata è iniziata alle ore 20.30 con ingresso su prenotazione nel Salone fino alle 23.3o con accompagnamento senza cuffie, per poi continuare fino all'una nella galleria al piano terra. Alla festa esclusiva dall'ambientazione particolare hanno partecipato circa ottanta ragazzi che ballavano nella cornice dei volumi ordinati sugli scaffali, con un deejey che suonava musica udibile attraverso le cuffie. "Ciò che caratterizza la serata e la rende unica è l'essere circondati da migliaia di manoscritti, testi antichi, documenti storici di inestimabile valore, la cui sola presenza basta già a nutrire lo spirito" si legge sulla pagina Facebook dell'associazione che ha organizzato l'evento. Numerose le critiche degli utenti che non hanno ritenuto opportuna così tanta gente chiusa nel Salone dove sono conservati manoscritti antichi, preoccupati per potenziali danni provocati da sudore e liquidi dei drink: "Piena decadenza, la bellezza dei libri usata solo come sfondo per l'evento" scrive Alessandro. "I luoghi del sapere non appartengono al Mercato. Noi invece si, pertanto diventano luoghi incomprensibili se non riconvertiti ad usi più spendibili" commenta Marcello.
Entusiasta dell'iniziativa la responsabile Flaminia Terlizzi che ha risposto alle critiche ricevute: "È un modo per aprire e far conoscere ai giovani un posto come questo e per ricavare fondi preziosi, perché le biblioteche sono a rischio chiusura – ha commentato l'iniziativa in un'intervista al Messaggero – C'erano ottanta persone che ascoltavano musica in cuffia, con luci al led rispettose dell'ambiente, e i drink non erano alla portata dei libri. Neanche l'umidità ne ha risentito".