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Roma, confermata in appello la condanna per mafia a Carmine Spada

Il boss della famiglia sinti di Ostia ed il suo braccio destro erano già stati condannati in primo grado. Sono stati riconosciuti colpevoli per l’estorsione nei confronti di un tabaccaio di Ostia, che ebbe il coraggio di denunciare. In Appello sono stati condannati ad otto anni, due anni fa furono condannati a dieci.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Carmine Spada e Emiliano Beletti sono stati condannati in Appello ad otto anni carcere. Confermata, dunque, la sentenza di primo grado nella quale i due furono giudicati colpevoli per l'estorsione nei confronti di un tabaccaio di Ostia, che ebbe il coraggio di denunciare. In primo grado la pena inflitta era stata di dieci anni.

Resta in piedi, inoltre, l'aggravante del metodo mafioso. E così per Carmine Spada, boss della famiglia sinti di Ostia, già in carcere dallo scorso 25 gennaio per associazione a delinquere di stampo mafioso, ed Emiliano Beletti è arrivata la conferma della condanna anche in secondo grado, dopo quella arrivata nel giugno 2016. "Questa sentenza è un monito fortificante per le coscienze. Chi denuncia trova al suo fianco le istituzioni e e la parte migliore della società civile", ha spiegato Giulio Vasaturo, difensore del tabaccaio che fu vittima dell'estorsione, nonché legale di parte civile dell’associazione Libera, "la denuncia è l’unico modo per affermare la propria dignità e per liberarsi dell’arroganza mafiosa".

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