Roma, clienti chiamate ‘ciccione’ sullo scontrino. Il ristorante: ‘È per il cameriere’
Immaginate di chiedere il conto dopo aver pranzato in un rinomato ristorante e di scoprire di essere state definite "ciccione" dai camerieri. È quanto sembrava essere accaduto a Elisa Barbolini, una ragazza di Sassuolo che ieri è stata a pranzo al Jinja Parioli restaurant di via Guidubaldo del Monte, a Roma, con due amiche e un amico. Al momento del conto, i camerieri hanno portato uno scontrino non fiscale al tavolo. Oltre all'elenco dei piatti consumati (che non ha riservato alcuna sorpresa), un'indicazione ha subito attirato l'attenzione dei clienti: accanto al loro tavolo, il numero 86, compariva infatti la scritta "ciccione".
Elisa si è recata in cassa assieme al suo amico per chiedere conto dell'epiteto poco carino che sembrava essere stato affibbiato a loro per contraddistinguere il tavolo. I titolari del locale sembra però che abbiano glissato, affrettandosi a emettere lo scontrino fiscale per ritirare dalle mani dei clienti l'altro, senza chiedere loro scusa. Elisa, comprensibilmente irritata per l'accaduto, ha pubblicato la foto dello scontrino non fiscale su Facebook, raccontando poi la disavventura: "Ieri a pranzo in 4 (3 donne ed 1 uomo). Questo è lo scontrino non fiscale che ci hanno portato. Alla cassa, in mia presenza (le altre 2 erano uscite a fumare), il mio amico ha fatto notare che qualcosa non andava ma nessuno ci ha chiesto scusa. Si sono solo affrettati a fare lo scontrino fiscale per toglierci questo dalle mani. Su Tripadvisor ho scritto una recensione che si ricorderanno, con tanto di foto, che sono ancora in attesa che pubblichino però. BODYSHAMING ne abbiamo?".
La foto dello scontrino è subito stata condivisa di bacheca in bacheca, alimentando molte polemiche. C'è chi ha già scritto una recensione negativa sulla pagina del ristorante in questione, specializzato in sushi. Qualcuno ha anche provato a giustificare i titolari del locale, spiegando che la scritta accanto al numero del tavolo poteva anche riferirsi al cameriere che si doveva occupare del tavolo dei quattro clienti (non a chi li ha serviti). E difatti dal Jinja restaurant, contattato da Fanpage.it, confermano: "Si tratta di nomignoli che affibbiamo tra di noi ai camerieri. C'è chi si chiama Bello, chi Maschio e poi c'è appunto Ciccione. Un gioco tra i dipendenti, che sono sempre molto gentili con i nostri clienti, come chi frequenta il locale sa". Secondo i titolari dunque si tratterebbe solo di un grosso fraintendimento: a breve dovrebbero pubblicare una nota per chiarire l'accaduto.