Roma, chiude il bar Pompi, istituzione del tiramisù: “Vendo ai cinesi”

Roma si prepara a dire addio ad un altro dei suoi locali storici: il bar Pompi di via Albalonga, a due passi da Re di Roma e piazza San Giovanni, "regno" del tiramisù e locale conosciuto ed apprezzato anche dai turisti stranieri. Ad ufficializzare la chiusura di un'attività che ha aperto anche altre succursali (quella sempre molto frequentata di Ponte Milvio, ad esempio), è proprio il proprietario Roberto Pompi, tra l'altro in un modo abbastanza provocatorio. Qualche giorno fa è infatti comparso un avviso piuttosto caustico: "Grazie alla lungimiranza del municipio, residenti e cittadini avranno tranquillità e più tempo per imparare il cinese".
Il riferimento era alla probabile cessione dei locali ad un imprenditore cinese, che probabilmente trasformerà il locale simbolo del tiramisù capitolino in un ristorante orientale; ma la nota polemica era tutta nei confronti dell'amministrazione comunale. Spiega infatti il signor Pompi: "Prima eravamo tartassati dai vigili che multavano i clienti in doppia fila, poi col nuovo new jersey che ha ristretto la carreggiata gli affari sono crollati. Perdo 4000 euro al giorno. […] Recessione è quando il vicino perde il lavoro, depressione è quando il lavoro lo perde un tuo familiare. Panico quando lo perdono tutti i tuoi dipendenti…60".
Insomma, parcheggi introvabili, vigili inflessibili e cambiamenti alla viabilità: una diminuzione della clientela che ha determinato la fine della corsa per una delle tipicità della zona di San Giovanni. E, soprattutto, 60 posti di lavoro in meno…