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Roma, cerca di uccidere la figlia malata: mamma arrestata per tentato omicidio

Una donna è stata arrestata ed è finita in carcere con l’accusa di tentato omicidio per aver cercato di uccidere la figlia di 8 anni affetta da una malattia genetica e ricoverata al Policlinico Umberto I di Roma. Avrebbe somministrato alla piccola una dose aggiuntiva di un farmaco antidepressivo iniettandoglielo con una siringa.
A cura di Alessia Rabbai
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Una donna ha tentato di uccidere la figlia di 8 anni malata, iniettandole una dose massiccia di un farmaco antiepilettico, ma è stata arrestata ed è finita in carcere, dovrà rispondere della pesante accusa di tentato omicidio. I fatti risalgono allo scorso maggio, quando la piccola, affetta da una malattia genetica, era ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva al Policlinico Umberto I di Roma, per ricevere delle cure. Avrebbe approfittato della notte per avvicinarsi alla sua bambina con una siringa e iniettarle una dose aggiuntiva del farmaco che stava regolarmente assumendo, somministrato dagli infermieri. Subito dopo la bimba si è sentita male, manifestando attacchi epilettici. Ma il personale dell'ospedale, che osservava la paziente attraverso un monitor per controllarne la stabilità, è intervenuto subito e l'ha salvata, riportando i parametri vitali nella normalità.

Forse soffre della sindrome di Munchhausen

Successivamente, dalle immagini riprese dalle telecamere del Reparto è emerso come la 29enne si fosse avvicinata al lettino dove riposava la figlia, toccandole un braccio in maniera sospetta. Come riporta IlMessaggero, a seguito dell'accaduto, la procura ha aperto un'indagine e il pubblico ministero Elvira Tamburelli è convinto delle responsabilità a carico della donna. Secondo la procura la donna sarebb e affetta della sindrome di Munchhausen, un disturbo psicologico che spinge a recare danno ai propri figli per attirare l'attenzione su di sé. Poi, a luglio, su disposizione del pubblico ministero Vittorio Pilla, è finita in carcere. Interrogata, la 29enne ha negato tutto, sostenuta dai suoi legali difensori. Fortunatamente la bimba, sopravvissuta al tragico episodio, sta bene.

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