Roma, carabinieri seguono fumo incendio e scoprono un rogo tossico di rifiuti
Nel pomeriggio di ieri – sabato 21 settembre – una pattuglia di carabinieri della Stazione di Fiano Romano, comune dell'hinterland nord della capitale, hanno arrestato un uomo di cinquant'anni per il reato di combustione illecita di rifiuti. Quando i militari lo hanno individuato, limitandosi a seguire una colonna di fumo nero fino ad arrivare a un campo incolto, materiale di ogni genere stava ancora bruciando: elettrodomestici, materassi, una poltrona, materiali di risulta di legno e plastica, immondizia di vario genere. Rifiuti e materiali che sarebbero dovuti essere smaltiti in ben altro modo a norma di legge. L'uomo, colto sul fatto, è stato identificato e arrestato, mentre l'area dove stava avvenendo il rogo tossico e che è risultata essere di sua proprietà, è stata sottoposta a sequestro.
I roghi tossici sono una piaga che affligge ormai da anni la capitale, in particolare la periferia Est della città. Un business a cui partecipano in molti, e di cui sono responsabili in primo luogo aziende e cittadini che accettano di non smaltire correttamente i rifiuti ingombranti e speciali. In particolare in queste settimane è venuto alla luce, grazie alle denunce dei cittadini e a diversi servizi giornalistici, il caso di via di Monte Stallonara: una delle tante terre dei fuochi di Roma, che affliggono i cittadini costretti a rimanere chiusi in casa anche per notti intere, temendo per la salute propria e dei propri cari. I roghi tossici sono arrivati ad essere considerata una vera e propria priorità per la tutela della salute pubblica.