Roma, botte e minacce alla fidanzata: controllava i suoi spostamenti con un’app sullo smartphone
Un uomo è stato arrestato per aver picchiato e minacciato e perseguitato la sua fidanzata di venticinque anni. Si tratta di un trentunenne, M.D., originario di Tivoli. Le impediva di andare in palestra o in vacanza con le amiche e controllava tutti i suoi spostamenti, servendosi si un'app installata sullo smartphone. Comportamenti oppressivi ricorrenti che erano accompagnati da violenze fisiche. La prendeva spesso a botte, provocandole lividi e ferite sul corpo e sul volto. La ragazza prima di uscire di casa, pensava attentamente a come vestirsi, per coprire come meglio poteva i segni evidenti delle percosse e sfuggire dagli occhi della gente. Lividi e ferite che però nonostante gli sforzi non passassero inosservati a chi le chiedeva cosa fosse successo e come se li fosse procurati.
La denuncia dell'ex fidanzata
La situazione non è migliorata quando la giovane nel 2018 ha deciso di lasciarlo: sono iniziate le minacce, i comportamenti persecutori, i messaggi e le telefonate ad ogni ora del giorno e della notte. Una spirale di violenza che fortunatamente è stata interrotta dalla denuncia della ragazza. La giovane, esausta dei continui maltrattamenti e decisa a ribellarsi al suo carnefice, ha preso coraggio e si è rivolta agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Tivoli. I poliziotti, diretti da Paola di Corpo, hanno ascoltato il suo racconto e raccolto gli elementi accusatori a carico dell'uomo, ricostruendo lo scenario delle violenze subite.
Infrange il divieto di avvicinamento e finisce ai domiciliari
Lo scorso luglio la Procura della Repubblica di Tivoli ha emesso nei confronti del trentaseienne un divieto di avvicinamento e di comunicazione. Ma l'uomo nei primi giorni del mese l'ha aspettata davanti a un negozio di Tivoli, dove lei è arrivata a bordo di un'auto insieme alla sorella e a un altro ragazzo. Il trentunenne ha perso il controllo e ha picchiato il giovane che era con lei, per questo la sua posizione si è aggravata ed è finito ai domiciliari.