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Roma, bimba sottoposta a trapianto: compagni di classe e insegnanti si vaccinano per proteggerla

In una scuola di Roma quasi cinquanta persone si sono vaccinate per proteggere un’alunna di undici anni che da piccola ha subito un complesso trapianto di organi e da allora non può essere vaccinata. Per lei ogni malattia è un grave rischio, per questo studiava da sola in un’aula. Ora insegnanti, compagni di classe e fratelli si sono immunizzati, così da novembre l’alunna potrà condurre una vita normale. “È stato un meraviglioso esempio di solidarietà e amicizia”, ha commentato la madre.
A cura di Simone Gorla
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Si sono vaccinati in massa per proteggere una bambina sottoposta a un delicato trapianto e, per questo, a rischio di contrarre influenza, morbillo e varicella. È successo in una scuola di Roma, nel quartiere di Monte Mario. In tutto quasi cinquanta persone si sono sottoposte a vaccino tra insegnanti, compagni di classe e fratelli degli altri alunni. A rendere necessaria la maxi vaccinazione sono state le condizioni di una ragazzina di 11 anni, sottoposta da piccola a una operazione di multi-trapianto d'organo.

Bambina sottoposta a trapianto: compagni e maestri si vaccinano in massa

"Mia figlia da metà novembre potrà frequentare le lezioni in classe, come tutti i suoi compagni. È stato un meraviglioso esempio di solidarietà e amicizia", ha raccontato all'Ansa la madre dell'alunna, Patrizia. "Mia figlia – ha spiegato – è nata alla trentacinquesima settimana di gestazione e in seguito a questa nascita prematura ha avuto un'infezione all'intestino che l'ha portata a vari interventi chirurgici e in seguito alla quale, a soli 30 mesi, nel 2011, ha avuto un trapianto multiviscerale di 5 organi."

L'intervento a pochi mesi di vita: da allora studiava da sola

Da allora la bambina "è obbligata a prendere due farmaci immunosoppressori perché il rischio di rigetto è alto. Per questo motivo non può esser vaccinata con vaccini a base di virus vivi, come morbillo, parotite, rosolia e varicella. E non può neppure permettersi di prendersi malattie che per altri sono banali, ma che su di lei possono avere conseguenze molto gravi". Per questo era fondamentale che tutti i compagni di classe fossero vaccinati e protetti al cento per cento. Per anni la piccola ha studiato da sola, per evitare contatti pericolosi.

La risposta delle famiglie: tutti gli alunni vaccinati

Per permettere all'undicenne di fare una vita normale era quindi necessaria una vaccinazione da parte di tutte le persone con cui entra in contatto. "A metà settembre ho fatto un incontro con le famiglie e gli insegnanti: ci siamo confrontati a lungo e apertamente sul tema vaccini, affrontando perplessità e paure. E la risposta è stata straordinaria, a dimostrazione del fatto che il dialogo è fondamentale: tutti e 23 i bimbi si sono messi in regola, anche per le vaccinazioni non obbligatorie", ha raccontato Antonietta Spadea, direttore unità operativa complessa tutela e promozione della salute della Asl Rm1

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