Roma, baby squillo ai magistrati: “Scatti hard e giochi erotici per diventare veline”
“Ti faccio una sorpresa arrivo in costume”. “E io te lo strappo di dosso questo è poco ma certo. L'hai pagato un sacco? Allora te lo sfilo delicatamente”. Parlava così alle sue modelle Furio Fusco, il fotografo di moda che è in carcere da luglio, accusato di aver adescato giovani liceali minorenni, tra i 14 e i 17 anni, per convincerle non solo a posare nude, ma anche ad avere rapporti sessuali con lui. “Se farai così, diventerai famosa”, prometteva alle ragazze che venivano nella sua casa-studio di Piazza Bologna. Assicurava loro che se seguivano i suoi consigli sarebbero diventate presto veline. “Spogliati, senza slip è meglio. Altrimenti che nudo artistico è?”, è un'altro stralcio delle deposizioni delle ragazze in tribunale, riportato questa mattina dal Messaggero. Una di loro racconta esattamente quello che accadeva in casa del fotografo: “Ci diceva che in quel modo era più facile accedere nel mondo dello spettacolo. E quindi ci siamo sottoposte a quegli scatti hard, anche se con imbarazzo…”. Alcune di loro avrebbero subito anche abusi sessuali.
Il sostituto procuratore Cristiana Macchiusi e il procuratore aggiunto Maria Monteleone credono che le foto hard con la promessa di facile successo fossero solo il primo passo di Fusco verso gli abusi sessuali. "Il fotografo col pallino del sesso le spronava a spogliarsi, a farsi depilare le zone erogene e a subire giochi erotici anche con oggetti casalinghi", riporta il Messaggero. Nel frattempo sono stati controllati i pc di Fusco e sono stati scoperti migliaia di scatti . Altre ottocento foto pedopornografiche scaricate dal web erano invece già state recuperate e sequestrate. Ora si cercano i destinatari.