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Roma, autista aggredito su un bus Tpl: “Sono rimasto quasi cieco, ma l’azienda vuole mandarmi via”

Un conducente dei bus Roma Tpl rischia di rimanere senza lavoro dopo che un’aggressione subita durante l’orario di servizio da una persona ubriaca che lo ha colpito a un occhio lo ha reso quasi cieco. Ora non può più guidare, ma l’azienda nonostante le sue richieste si rifiuta di cambiargli mansione.
A cura di Alessia Rabbai
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Preso a botte da una persona ubriaca durante il turno di lavoro alla guida di un autobus della Roma Tpl è rimasto quasi cieco da un occhio, ma l'azienda vuole mandarlo via. È la denuncia di Federico Maruca, 33 anni, autista e sindacalista della Confsat Slm che due anni fa ha subito un'aggressione su un mezzo della linea 055, a Rocca Cencia, all'altezza della fermata prima della stazione della metropolitana Finocchio. Dopo l'aspettativa e l'infortunio con Inail ora si trova in ferie forzate e i giorni a lui concessi stanno per finire. Poi resterà senza lavoro. Perché secondo quanto raccontato dall'autista, l'azienda, preso atto della certificazione di non idoneità che gli impedisce di tornare alla guida, non ha intenzione di ricollocarlo in nessun altra mansione.

Il racconto dell'aggressione

Il giorno dell'aggressione Federico si trovava in servizio, aveva fatto scendere i passeggeri, richiuso le porte e ripresa la marcia, quando ha udito schiamazzi provenire dalla parte posteriore del mezzo. Guardando attraverso lo specchietto retrovisore ha notato una persona ubriaca, con la bottiglia in mano e i passeggeri spaventati.  "Ho fermato il mezzo, sono sceso dal posto di guida mi sono avvicinato in maniera molto tranquilla per cercare di calmarlo" ha spiegato il conducente, contattato da Fanpage.it. "Mi ha colpito con la bottiglia, poi mi ha dato un calcio e sono finito a terra. Mentre stavo per rialzarmi mi ha dato un pugno tra il cranio e la parte laterale del volto". Riuscito a farlo scendere dall'autobus, la colluttazione è continuata in strada, fino a quando l'autista lo ha spinto a terra ed è risalito velocemente a bordo, chiudendo le porte e ha raggiunto il capolinea, dove ha fatto scendere i passeggeri e ha chiamato i carabinieri. "Io ho la responsabilità sia del mezzo che dell'incolumità delle persone, ho l'obbligo di metterle in sicurezza. Se qualcuno si fa male e l'autista non è intervenuto c'è l'arresto: ho fatto ciò che è previsto dal regolamento".

L'autista ha subito danni permanenti

L'aggressione ha provocato all'autista danni permanenti, tanto che dall'occhio sinistro non ci vede quasi più. Traumi che non gli hanno permesso di passare la visita oculistica ed è risultato non idoneo per la guida degli autobus. "Ricevuta la documentazione relativa alle mie condizioni di salute, l'ho inviata all'azienda, chiedendo di tornare a lavorare ricoprendo altre mansioni data la mia non idoneità per infortunio. L'azienda mi ha risposto di non capire il nesso tra infortunio e non idoneità. Alle mie successive e continue richieste di essere ricollocato l'azienda ha risposto che non sarei più potuto rientrare e minacciandomi, che anzi, se lo avessi fatto, avrebbero chiamato le forze dell'ordine per portarmi via". E ha concluso: "L'azienda mi ha liquidato dicendomi che tutti i sui dipendenti che risultano non idonei vengono licenziati. Lo trovo ingiusto: nel mio caso non si tratta di un licenziamento per giusta causa ma di un infortunio che è subentrato mentre stavo svolgendo il mio lavoro".

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