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Roma, attivisti Fridays For Future incatenati davanti Eni: “Emergenza clima, basta gas e petrolio”

“Eni ordina, il governo esegue, il pianeta brucia”. Con questo striscione gli attivisti di Friday For Future Roma si sono presentati davanti uno degli ingressi del palazzo di vetro dell’Eni all’Eur. Alcuni di loro si sono incatenati per “per protestare contro i piani di espansione della multinazionale nella ricerca e nello sfruttamento di petrolio e gas”.
A cura di Natascia Grbic
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Blitz degli attivisti di Friday For Future questa mattina al Palazzo di vetro dell'Eni a Roma, in piazzale Enrico Mattei all'Eur. Alcuni di loro si sono incatenati davanti uno degli ingressi dello stabile, "per protestare contro i piani di espansione della multinazionale nella ricerca e nello sfruttamento di petrolio e gas". A due giorni dalla manifestazione mondiale per il clima, Friday For Future si è presentata davanti al cancello dell'Eni con uno striscione con scritto "Eni ordina, il governo esegue, il pianeta brucia", e dei peluche raffiguranti un orso polare e una tigre, anch'essi con dei cartelloni. "L'Artico è la mia casa non il tuo giacimento" e "La foresta è la mia casa, non il tuo carburante", gli slogan denuncia scritti sul cartone. "L’azione di protesta pacifica vuole inoltre accendere i riflettori sulle vaste operazioni di greenwashing su cui il Cane a sei zampe punta per dare di sé un’immagine pulita", dicono gli attivisti in un comunicato. "Nonostante sia una delle trenta aziende più inquinanti del Pianeta per emissioni di gas serra, Eni ha intenzione di continuare a puntare pesantemente su gas e petrolio. Ad oggi, Eni produce circa 2 milioni di barili di idrocarburi al giorno, la metà dei quali proprio in Africa, dove è già il primo produttore internazionale. Ma la strategia dell’azienda per il prossimo quadriennio è di espandere ulteriormente il proprio business fossile, perforando 40 nuovi pozzi ogni anno".

Blitz Friday For Future davanti Eni, il 29 lo sciopero globale per il clima

La protesta si è svolta in maniera pacifica e senza incidenti. "La manifestazione nonviolenta si tiene mentre, presso il tribunale di Milano, si sta per svolgere una nuova udienza del processo per corruzione internazionale in cui Eni è accusata di aver pagato una tangente da 1,1 miliardi di dollari, per l’acquisizione di un giacimento petrolifero in Nigeria". Gli attivisti hanno voluto contestare anche il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima confermato dal governo attuale. "È ora di abbandonare con urgenza i combustibili fossili. È ora che il PNIEC sia messo in linea con gli Accordi di Parigi e con l’obiettivo di mantenere l’aumento di temperatura media globale entro 1.5°C. È giunta l’ora di riconoscere quella che ormai è una vera e propria emergenza climatica e agire di conseguenza". Il 29 novembre a Roma si terrà il quarto sciopero globale per il clima. La manifestazione partirà alle 9.30 da piazza della Repubblica e si concluderà a San Giovanni: come per gli scorsi cortei, iniziative si terranno in diverse città d'Italia.

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