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Roma, a Centocelle decine di mani contro Salvini: “Nell’indifferenza muore la nostra umanità”

A Roma, nel quartiere di Centocelle, è apparsa l’installazione del collettivo di ‘Arte Resistente’: decine di mani che annegano nell’asfalto, per portare nelle città le migliaia di persone che hanno trovato la morte nel mar Mediterraneo. Con poche, semplici parole: “Nell’indifferenza muore la nostra umanità. Nella paura annega la nostra solidarietà”.
A cura di Natascia Grbic
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Mani rosse che si ergono dal pavimento come fosse il Mediterraneo. Mani rosse che cercano un appiglio per non affogare. Ma non sempre lo trovano. L'installazione di "Arte Resistente" è apparsa oggi anche a Roma, nel quartiere di Centocelle: decine di braccia incollate sull'asfalto come se stessero cercando di salvarsi dal mare. Un modo di portare la tragedia delle morti nel Mediterraneo davanti gli occhi dell'opinione pubblica e di far vedere – anche se tramite una rappresentazione – cosa vuol dire perdere la vita per attraversare quel pezzo di mare e inseguire il sogno di arrivare in Europa. "Nell'indifferenza muore la nostra umanità. Nella paura annega la nostra solidarietà. Il nostro naufragar c'è dolce in questo mare?". Nella piazza di Centocelle, davanti l'installazione di "Arte Resistente", è stato poggiato un cartello con questa scritta: un modo per cercare di scuotere gli animi e spingere le persone a non voltare lo sguardo dall'altra parte di fronte a chi, in questo periodo storico, trova la morte nel Mediterraneo.

Che cos'è ‘Arte Resistente', collettivo contro il razzismo

"Arte Resistente" è un collettivo che opera in maniera dislocata in tutta Italia. Nato dopo le proteste contro il ministro dell'Interno Matteo Salvini durante la campagna elettorale per le elezioni regionali in Abruzzo, sta venendo emulato nelle piazze di tutta Italia. L'installazione consiste in un blitz molto semplice: quello di realizzare delle mani da mettere sull'asfalto, che replichino le braccia di chi cerca di non affogare nel Mediterraneo. Un'iniziativa che oggi è stata fatta a Roma, ma che nelle scorse settimane è stata messa in scena in diverse città: Vasto, Albano Laziale, Teramo, Raiano, sono solo alcuni dei posti contagiati con l'arte resistente. "Immagina che il razzismo contro il Sud si sia trasformato in razzismo contro i disperati e i poveri, in pistole che sparano a Macerata, in tutto ciò che avevamo creduto di aver seppellito per sempre.Immagina che un giorno Salvini, travestito da poliziotto mentre è sia Ministro dell’Interno sia segretario del suo partito razzista e anticostituzionale, decida di venire nella tua cittadina, in Abruzzo. Immagina che ti inventi un’installazione artistica che diventa virale, che spiazza tutti, finanche il razzista più becero, perché non può, non sa rispondere. Un’installazione semplice che tutti possono replicare e che può trasformare ogni piazza, ogni selciato, ogni asfalto in quel Mediterraneo che chiede aiuto".

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