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Roma, arrestati due rapinatori seriali: erano l’incubo di farmacie e uffici postali

Due persone arrestate per diverse rapine compiute ai danni di diversi esercizi commerciali, come farmacie ed uffici postali. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di accertare che uno dei due, sottoposto già a regime di domiciliari a Nola, nel napoletano, godesse di alcuni giorni di beneficio per raggiungere la famiglia a Roma e, nel mentre, compiere i furti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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ROMA – Blitz dei carabinieri che, tra Roma e Velletri, hanno arrestato due persone ritenute essere responsabili di diverse rapine seriale ai danni di diversi esercizi commerciali. In particolare, i due sono accusati di aver colpito in due farmacie dei quartieri della Magliana e di Portuense, nonché in un un ufficio postale della Garbatella, compiute tra gennaio e febbraio di quest'anno.

L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Roma verso i due accusati, entrambi cittadini romani. Al termine delle indagini, è anche emerso il modus operandi dei rapinatori, che con il volto nascosto da caschi integrali ed occhiali da sole, colpivano negli esercizi commerciali minacciando gli impiegati, impossessandosi del denaro nelle casse e poi scappare a bordo di scooter che, dai controlli effettuati, risultavano anche essere rubati.

Le indagini erano partite già lo scorso febbraio, quando le forze dell'ordine fermarono uno dei due indagati: dal fermo, emersero prove che dimostravano il suo coinvolgimento in una rapina del 4 gennaio in un supermercato della Magliana, nonché il possesso di quest'ultimo di una pistola a salve, un casco ed alcuni indumenti incriminati, tutti in una abitazione a lui riconducibile. Grazie alle immagini degli impianti di videosorveglianza in un altro esercizio commerciale, era poi emerso che l'uomo era stato effettivamente il responsabile di quella rapina.

Per identificare il complice, invece, si è passati all'analisi del telefono cellulare del primo indagato: le indagini si sono concentrate soprattutto su un'utenza, che si trovava nella Capitale per quattro giorni ogni due settimane, e localizzata in aree limitrofe ai luoghi delle rapine e nelle fasce orarie in cui queste avvenivano. E' quindi emerso che l'uomo che utilizzava questa utenza, era in realtà sottoposto agli arresti domiciliari a Nola, ma ogni due settimane utilizzava un permesso di quattro giorni per recarsi nella sua casa familiare di Roma, per poi invece compiere le rapine.

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