Roma, al via il “piano sampietrini”: spariranno da 68 strade della Capitale
I sampietrini sono un simbolo di Roma, soprattutto grazie al fatto che il suggestivo manto stradale è molto diffuso nella Capitale, prevalentemente nel centro storico. La giunta capitolina ha tuttavia approvato un piano per la loro rimozione in alcune vie nevralgiche della Città Eterna, con 68 strade coinvolte dal provvedimento. La tradizionale pavimentazione sarà rimossa da alcune delle arterie principali di Roma, tra le quali via Nazionale, viale Aventino e via 4 Novembre, tutte strade a scorrimento veloce, così come sarà introdotta in 113 vie per i pedoni e "dello shopping", come via Condotti, a due passi da piazza di Spagna. Il "piano sampietrini" è stato fortemente voluto dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha voluto sottolineare l'unicità di un simile intervento rispetto alle passate amministrazioni. "Questo piano – spiega la sindaca – non è mai stato fatto prima nella Capitale". Oltre alla sindaca il progetto ha visto il coinvolgimento del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e della Soprintendenza speciale archeologica, che hanno verificato la possibilità e la fattibilità degli interventi sul manto stradale.
Ecco quali strade sono coinvolte dal "piano sampietrini"
Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto sono state citate alcune delle strade che saranno coinvolte, con la decisione di asfaltare completamente via 4 Novembre entro la fine del 2019. L'anno successivo i i lavori si sposteranno sia a via Nazionale che a via Aventino, senza escludere l'ipotesi che alcuni interventi possano essere effettuati anche lungo via del Corso. Altre strade non sono invece coinvolte nel piano, sia per motivi logistici che per problemi di tempistica. Tra i principali asfalti che resteranno con la pavimentazione tradizionale ci sono quello di piazza San Giovanni al Colosseo e il percorso di comunicazione delle Basiliche sull'Aventino. Queste e tante altre arterie della Capitale non sono state inserite nel progetto per motivi inerenti alla progettazione, che richiederebbe tempi di studio più lunghi e costi maggiori rispetto a quelli attuali.