Roma al top per i trapianti di fegato, premio internazionale a un ricercatore dell’Umberto I

Quirino Lai, ricercatore del Centro Trapianti del Policlinico Umberto I di Roma, è stato premiato per il miglior contributo scientifico al settimo Congresso della Asian-Pacific Hepato-Pancreato-Biliary Association (A-PHBPA). L'associazione ha voluto il lavoro scientifico di cui Lai era principal investigator, cioè responsabile del lavoro di gruppo e della conduzione degli studi clinici. In più era rappresentante anche dell'Unità Trapianti di Fegato del Policlinico Umberto I, il primo ospedale in Italia ad aver eseguito un trapianto di fegato nel 1982. Lo studio ha coinvolto Europa, Asia e nord America oltre che 3mila pazienti affetti da epatocarcinoma e inseriti nelle liste d'attesa per trapianto di fegato. Grazie a questo lavoro scientifico è stato sviluppato un modello che può prevedere la sopravvivenza del paziente dopo il trapianto di fegato già in fase di visita per l'inserimento in lista. Riuscire a capire se un trapianto può realmente portare a buoni risultati, oppure se la malattia è in fase troppo avanzata, può aiutare a distribuire meglio gli organi disponibili, vista anche la discrepanza tra domande di trapianti e donatori disponibili.
Il dottor Lai, 38 anni, dal 2017 è ricercatore a tempo determinato nella U.O.C. Chirurgia Epato-Biliare e Trapianto di Fegato – Sapienza Università di Roma, Policlinico Umberto I di Roma. Nel 2017 Lai ha ricevuto un premio intitolato a Thomas Starzl, il chirurgo statunitense che nel 1963 eseguì il primo trapianto di fegato umano.