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Roma, abusi su minori 14enni adescati in oratorio: tre arresti

Tre persone sono state arrestate e poste ai domiciliari per violenza sessuale su minore. Hanno abusato di due adolescenti adescandoli all’interno di un oratorio di Roma in zona San Paolo e portandoli a casa, dove hanno avuto rapporti sessuali con loro, dandogli in cambio soldi.
A cura di Alessia Rabbai
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Abusi su minori quattordicenni adescati in un oratorio di Roma, in zona San Paolo. È l'accusa nei confronti di tre persone arrestate dagli agenti della Polizia di Stato. Secondo le informazioni apprese, a finire in manette sono tre romani, M.P., B.P. e D.I., di età compresa tra i 65 e 85 anni, destinatari di un provvedimento disposto dal giudice per le indagini preliminari per i gravi indizi di reato a loro carico. Gli episodi di ripetuta violenza sessuale si sono consumati nell'arco di sei anni, dal 2012 al 2018. Gli agenti della IV Sezione della Squadra Mobile hanno reso esecutiva la misura cautelare lunedì scorso, al termine di una complessa e delicata indagine coordinata dai magistrati del Gruppo Antiviolenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

Adescavano minorenni e li portavano a casa

Gli investigatori hanno ricostruito la dinamica dei fatti dalla quale si è delineato un quadro di perpetrate violenze che avvenivano anche quattro volte a settimana. Secondo quanto emerso in sede d'indagine, i ragazzi, al momento in cui hanno subito gli abusi, si trovavano a vivere in una condizione di difficoltà economica e sociale. Uno degli arrestati, dopo aver conquistato la fiducia e la simpatia dei due giovani all'interno di un oratorio della Capitale, scherzandoci insieme e facendo affidamento sul suo aspetto che trasmetteva sicurezza, li ha ha ospitati più volte a casa propria e in quella degli altri due indagati.

Soldi e regali in cambio di rapporti sessuali

Così i tre hanno abusato sessualmente dei ragazzini, dandogli in cambio soldi e regali, approfittandosi della loro condizione per prendersi gioco di loro, manipolandoli e promettendogli che avrebbero provveduto alle loro spese. I tre arrestati avrebbero continuato a offrire denaro ai ragazzini anche nei mesi scorsi, per convincerli a non denunciare.

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