Roma, il sindacalista dei braccianti Soumahoro e il tassista che lo aveva offeso hanno fatto pace
Aboubakar Soumahoro e il tassista che lo aveva offeso dicendogli "ti siedi avanti o non sali" hanno fatto pace. Un selfie pubblicato su Facebook li ritrae insieme, entrambi sorridenti. Dopo la denuncia del sindacalista dei braccianti che ha raccontato il triste episodio nel quale è rimasto coinvolto, i due si sono incontrati, hanno parlato e si sono chiariti. Una vicenda che si è conclusa con il lieto fine: il tassista dopo le scuse, abbraccia l'attivista italo-ivoriano con il pollice alzato.
La denuncia di Aboubakar Soumahoro
L'episodio risale a una settimana fa, quando Aboubakar ha raccontato su Twitter di aver subito un'ingiustizia. La mattina di mercoledì 9 ottobre aveva chiesto un taxi, ma il conducente non gli ha lasciato scelta: doveva sedersi davanti, dove poteva tenerlo d'occhio, altrimenti avrebbe dovuto chiamare un altro taxi. Pochi minuti dopo, invece, ha fatto accomodare sui sedili posteriori due passeggeri. Un comportamento che il sindacalista non ha lasciato passare inosservato ma che ha denunciato, proprio perché, come ha spiegato, "non rappresenta migliaia di tassisti che lavorano con fatica e professionalità".
Trascorsa una settimana, Aboubakar ha pubblicato la lieta notizia: "Lui è Stefano, il tassista che giorni fa mi ha impedito di salire sul suo taxi – ha scritto l'attivista – Oggi ci siamo incontrati e mi ha chiesto scusa. Scuse che ho accettato: il perdono è una virtù che va esercitata perché libera l'anima e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza".
Chi è Aboubakar Soumahoro
Aboubakar Soumahoro è un dirigente dell'Unione Sindacale di Base e si batte per i diritti dei braccianti contro il caporalato. Nato in Costa d'Avorio, vive in Italia dall'età di diciannove anni, dove ha iniziato a lavorare nei campi. Il suo percorso di sindacalista inizia da giovane dopo la laurea in Sociologia conseguita all'Università Federico II di Napoli. Soumahoro ha contribuito a fondare la Coalizione Internazionale Sans-Papiers, Migranti e Rifugiati. Lo scorso primo maggio, festa dei lavoratori, il Papa ha voluto farsi fotografare insieme a lui.