video suggerito
video suggerito

Rivolta degli studenti dell’Archimede-Pacinotti: “La preside ci obbliga alla ricreazione in classe”

Classi deserte per lo sciopero dei ragazzi del liceo Archimede e dell’istituto tecnico Pacinotti, costretti da una circolare della preside a passare le loro ricreazioni in classe senza poter uscire in cortile o in corridoio. Una decisione che ha fatto scattare la protesta in entrambe le sedi dell’istituto.
A cura di Redazione Roma
157 CONDIVISIONI
La protesta di questa mattina
La protesta di questa mattina

Questa mattina hanno scioperato gli studenti del liceo Archimede, in III Municipio, con i loro colleghi dell'istituto tecnico Pacinotti, con i quali sono riuniti in un unico istituto anche se in plessi diversi. La mobilitazione è nata contro la decisione della preside di far svolgere la ricreazione agli studenti obbligatoriamente all'interno della propria classe, in entrambe le sedi di via Montaione e di via Vaglia. Una scelta che ha provocato l'immediato stato di agitazione così, dopo il tam tam organizzato negli scorsi giorni dai rappresentanti d'istituto e i ragazzi più attivi, questa mattina le classe sono rimaste praticamente deserte. Qualche decina gli studenti che si sono seduti tra i banchi. Gli altri hanno scelto di disertare le lezioni attendendo in cortile l'esito dell'incontro tra la dirigente scolastica, Giulia Orsini, e una delegazione degli studenti. .

Immagine

"Si comunica che, su richiesta scritta di molti docenti dei due plessi indicati, le ricreazioni, per motivi di sicurezza, dalla data odierna si svolgeranno in classe". Questo il lapidario contenuto della circolare contro cui si sono ribellati i ragazzi, che non hanno nessuna intenzione di rinunciare all'unico momento per uscire dalle classi e di incontrare i compagni di scuola di altre sezioni. "Tutto nasce dalla richiesta della preside ai professori di avere disponibilità per controllarci durante la ricreazione – spiega una studentessa – Di fronte alle perplessità per questa richiesta, ha deciso che era meglio tenerci chiusi in classe". Molti docenti, che si erano limitati a chiedere chiarimenti su una disposizione poco chiara che chiedeva ai professori di organizzarsi per sorvegliare i ragazzi, ritengono invece che "la misura sia oltremodo eccessiva e soprattutto ingiustificata".

157 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views