Rifiuti, falso in bilancio in Ama: indagato anche l’ex presidente Fortini
Quattro persone sono indagate nell'ambito di un'inchiesta su Ama, la municipalizzata romana che si occupa della raccolta e della gestione dei rifiuti. Tra di loro c'è anche l'ex presidente di Ama, in carica dal 2014 al 2016, Daniele Fortini con l'accusa di false comunicazioni sociali. L'indagine aperta dai pm della procura di Roma è per falso in bilancio. In particolare nel mirino dei pm Paolo Ielo e Rodolfo Sabelli ci sarebbero 250 milioni di euro che deriverebbero dalla Tari, che Ama riscuote e poi dovrebbe restituire a Roma Capitale. In pratica Fortini e i consiglieri Murra e Cirillo avrebbero inserito nel bilancio 2015 l'importo di 140,5 milioni di euro senza separare la quota della Tari destinata al Campidoglio. La parte restante dei soldi sarebbero stati inseriti nel bilancio da Antonella Giglio, amministratore unico di Ama tra il 2016 e il 2017. Le somme, infine, sarebbero state utilizzate dalla municipalizzata verso la fine del 2019 per pagare i creditori.
Nel bilancio di Ama i soldi della Tari destinati a Roma Capitale
I soldi derivati dalla Tari, hanno sottolineato gli inquirenti, non fanno parte del patrimonio di Ama e quindi "dovrebbero essere indisponibili per la partecipata". Dai bilanci emerge "un quadro aziendale caratterizzato da una totale ‘confusione' fra il patrimonio proprio e il patrimonio di pertinenza di Roma Capitale, gestito dalla società partecipata in virtù di accordi di affidamento del servizio di accertamento e riscossione dei tributi Tares prima e Tari poi". Gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito documenti presso la sede di Ama, presso la Banca Popolare di Sondrio e presso la Bnl gruppo Bnp Paribas.