“Riempite bus fino al 60% della capienza se finestrini sono abbassati”: e il sindacato diffida Atac
Caos autobus a Roma. Se i giorni immediatamente dopo la fine del lockdown i mezzi pubblici non erano stati presi d'assalto come si era temuto, ora la situazione è molto diversa. I bus sono pieni di persone, il distanziamento è saltato, gli adesivi con i segnaposti si sono per la maggior parte staccati, ognuno si siede dove vuole e non tutti indossano correttamente la mascherina. A lamentarsi non sono solo i pendolari che ogni giorno si devono recare sul posto di lavoro, ma anche il personale Atac, che non riesce a far rispettare le disposizioni di sicurezza. A questo si aggiunge un ulteriore problema: secondo quanto denunciato dal sindacato Usb, Atac avrebbe inviato una disposizione ai lavoratori in cui ha dato disposizione di riempire il bus al 60% nel caso ci siano i finestrini aperti. E per questo motivo, il sindacato ha diffidato la municipalizzata. Secondo quanto stabilito dalle linee guida emanate dalla Regione Lazio, i mezzi pubblici non possono essere riempiti oltre il 50% della propria capienza. Linee guida che, basti prendere un bus qualsiasi la mattina, sono ormai già (purtroppo) saltate.
"Atac superficiale su prevenzione contagio Covid 19"
Sugli autobus, per evitare il ricircolo dell'aria in luoghi chiusi, non è possibile accendere i condizionatori. E ora, con l'entrata in vigore dell'estate, il caldo si sente, soprattutto con le mascherine. Come però è noto a chi ogni giorno prende i mezzi pubblici a Roma, i finestrini degli autobus sono molto piccoli e assolutamente insufficienti a dare sollievo alle persone a bordo. "Impossibile in queste condizioni garantire il ricircolo dell'aria", spiega Usb in una nota. Insomma, riempirli oltre la metà della capienza non sarebbe affatto sicuro. "A tale grottesca disposizione – continua il sindacato – Si aggiunge la palese superficialità con la quale Atac interviene sul tema della prevenzione del contagio da Covid-19; a fronte dell'enorme difficoltà di assicurare il distanziamento interpersonale sui mezzi, non si è infatti ritenuto di attivare controlli di supporto al personale viaggiante, neanche per quanto riguarda la garanzia che l'utenza indossi i dispositivi previsti. Non è logico pensare che pochi avvisi affissi all'interno delle vetture in modo posticcio (con nastro di carta) che puntualmente si deteriorano, possano essere sufficienti a garantire la prevenzione e il contenimento del virus".