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Ricatto a luci rosse: “Dammi 30mila euro o do i video a tua moglie”. In manette 28enne

Una donna di 28 anni è stata tratta in arresto: aveva tentato di estorcere 30.000 euro all’uomo che l’aveva assunta come badante della madre, in cambio della consegna di alcuni filmati a luci rosse che li ritraevano insieme. In caso contrario i video sarebbero finiti nelle mani della moglie.
A cura di Va.Re.
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Una donna di 28 anni, è stata arrestata dai carabinieri con l'accusa di tentata estorsione. La giovane donna, di nazionalità etiope, avrebbe ricattato un uomo chiedendogli 30.000 euro, in cambio della consegna di diversi video espliciti che aveva registrato durante i loro incontri. Se avesse ricevuto il denaro, la ragazza e i suoi due complici e connazionali di 20 e 21 anni, denunciati a piede libero, avevano promesso all'uomo di non divulgare il video alici rosse registrato a sua insaputa. In caso contrario sarebbe il filmato sarebbe arrivato dritto dritto nelle mani della moglie dell'uomo.

Vittima un commerciante romano

Il 50enne, un commerciante di Roma, da quanto si apprende aveva conosciuto la donna diverso tempo prima e, forse in maniera interessata, gli aveva proposto di fare da badante all'anziana madre, ormai bisognosa di un sostegno quotidiano. Ma quel rapporto di lavoro si era trasformato presto in qualcosa di diverso e da alcuni mesi andavano avanti quegli incontri clandestini, alcuni dei quali la ragazza non aveva avuto scrupolo di filmarli con un telefono cellulare nascosto.

L'uomo non ha ceduto al ricatto a luci rosse e ha denunciato tutto

L'uomo, invece di cedere al ricatto, si è recato in caserma dei carabinieri denunciando il tentativo di estorsione ai suoi danni, mettendosi così a disposizione per incastrare la ragazza. D'accordo con i militari a quel punto, ha organizzato un appuntamento per lo scambio con la 28enne che, presentatasi in compagnia dei due connazionali, ha trovata ad aspettarla i carabinieri che l'hanno fermata verificando le sue intenzioni e che fosse in possesso dei filmati. Posta agli arresti domiciliari, dovrà ora affrontare un processo, mentre ancora rimane da chiarire il ruolo degli altri due giovani in tutta la vicenda.

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