Riaprono i centri commerciali di Roma: “Serve tempo per riabituarsi alla normalità”
Riaprono anche i centri commerciali di Roma, con persone che passeggiano di nuovo, i corridoi semi vuoti. A partire da oggi, lunedì 18 maggio, anche i negozi ripartono, nel rispetto delle misure di sicurezza previste dal Governo, per limitare i contagi da coronavirus. Nei centri commericiali dunque è obbligatorio entrare con mascherina, gli ingressi sono contingentati e all'ingresso viene misurata la temperatura corporea a tutti i clienti. Fanpage.it ha fatto un giro all'interno dei centri commerciali romani, in questo giorno di ripartenza.
Nei centri commerciali accessi contingentati e percorsi
A Euroma2 gli accessi sono regolati da contapersone, per rispettare un certo numero di presenze all'interno della struttura, che non può essere superato e ci sono percorsi interni con flussi di circolazione per impedire che le persone si incrocino tra loro mentre passeggiano guardando le vetrine dei negozi. All'altoparlante una voce raccomanda agli ospiti di rispettare la distanza di sicurezza e i sensi di marcia. A riaprire anche bar e punti ristoro del centro commerciale, i lavoratori oggi hanno alzato le serrande dopo mesi di chiusura. Mentre le donne entrano nei negozi d'abbigliamento, si vedono già i rispettivi compagni restare fuori e sembrano tornate le abitudini di una volta. Ma le file ci sono anche fuori dal barbiere e si attende il proprio turno per un restyling.
Serve tempo per riabituarsi alla quotidianità
Tuttavia serve ancora tempo affinché ci si riabitui alla quotidianità, la maggior parte di chi entra nel centro commerciale passeggia, si guarda intorno, come se volesse fare una prima perlustrazione, ma non entra. "Fa un effetto strano guardarsi intorno, perché non c'è quasi nessuno – ha detto a Fanpage.it una cliente – Il fatto strano non è tanto indossare la mascherina ma quando si entra i negozi vedere il gel per le mani e i guanti. Stiamo vivendo una situazione particolare ma è uno spiraglio, anche se c'è molta tristezza. Speriamo di tornare presto alla normalità".
A cura di Alessia Rabbai e Simona Berterame