Resiste a uno sgombero al Colosseo: arrestato Di Stefano, leader di CasaPound

Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound Italia ed ex candidato sindaco di Roma alle ultime amministrative, è stato arrestato insieme ad altri quindici militanti del movimento di estrema destra. Questa mattina hanno si sono opposti allo sgombero di due famiglie italiane che avevano occupato abusivamente un edificio in via del Colosseo 73. "Nello stabile – si legge nel comunicato stampa della polizia locale – erano presenti numerose persone che hanno ostacolato l'intervento degli agenti dapprima dalle finestre, gettando in strada masserizie e suppellettili e lanciando verso gli operanti farina, olio, uova, conserve di pomodori e altri materiali". Secondo CasaPound le famiglie "erano state costrette a rioccupare il palazzo perché il Campidoglio gli aveva prospettato una soluzione che poi si è rivelata falsa. I militanti di CasaPound si stanno ora radunando sotto al Campidoglio".
"Lo sgombero è stato messo in atto con una violenza fuori dal comune. Le forze dell'ordine sono arrivate e hanno buttato giù il portone. Hanno malmenato uno degli occupanti, Massimo, e lo hanno arrestato, come si vede dai video che abbiamo girato. Hanno buttato giù i mobili dalle finestre. C'è un enorme dispiegamento di forza pubblica. Alla Raggi ricordiamo che stiamo parlando di una signora anziana, Laura, diabetica e con problemi di deambulazione, e di una famiglia, quella di Massimo, in cui c'è un bambino con problemi. E' incredibile che il Comune di Roma non offra una soluzione alla tragedia che stanno vivendo queste famiglie italiane ma anzi le sgomberi con la forza pubblica per poi lasciarle in mezzo a una strada", ha dichiarato in una nota lo stesso Di Stefano.
