Regina Coeli, detenuto di 52 anni trovato impiccato a una grata: era accusato di omicidio
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Un uomo di cinquantadue anni, detenuto nel carcere romano di Regina Coeli, è stato trovato impiccato a una grata del bagno all'interno della sua cella nell'istituto di pena dove era detenuto. Inutile ogni soccorso: l'uomo era già morto quando è stato trovato dalla polizia penitenziaria attorno alle 7.10. Secondo i primi riscontri si tratterebbe di un gesto volontario. Ancora non sono note le generalità dell'uomo, ma da quanto si apprende si trovava in carcere con l'accusa di omicidio. Sul caso è stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Roma, per appurare la dinamica della morte dell'uomo e se ci siano responsabilità colpose in quanto accaduto.
"Dal 2000 ad oggi sono oltre mille i suicidi nelle carceri italiane – ha commentato Daniele Nicastrini, segretario regionale Lazio del sindacato Uspp all'AdnKronos – Questi fatti provocano anche un forte stress correlato a danno del personale di Polizia Penitenziaria. L'amministrazione ha promesso interventi rapidi in merito in occasione di un convegno a Rebibbia femminile lo scorso primo ottobre, confidiamo nella fine di queste tragedie".
Suicidi in carcere: nel 2018 63 morti
Nel 2018 i suicidi in carcere sono stati sessantatré, un numero record negli ultimi anni: ogni novecento detenuti uno ha deciso di togliersi la vita, venti volte di più che nella vita fuori le mura dei penitenziari. In carcere si muore di sovraffollamento, mancanza di prospettive e sofferenza, difficoltà ad accedere alle pene alternative alla detenzione e di attività all'interno dei penitenziari, di mancanza di cure e ascolto. Il 7 dicembre del 2017 l'ultimo suicidio che si era verificato nel carcere di via della Lungara, quando un uomo di sessant'anni arrestato per ricettazione si era impiccato. Nel suo rapporto semestrale lo scorso luglio l'Associazione Antigone ha denunciato come i suicidi in cella nei primi sei mesi del 2019 erano già ventisei.