Recuperato il corpo di Elnur Babayev, annegato nel lago di Castel Gandolfo: era a 90 metri di profondità
È stato recuperato ieri pomeriggio il corpo di Elnur Babayev, annegato più di due settimane fa nel lago di Castel Gandolfo. Il cadavere era stato individuato da qualche giorno sul fondale dello specchio d'acqua dei Castelli Romani, a circa 90 metri di profondità, ma per portarlo a riva i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno dovuto attendere l'arrivo di un robot sottomarino della classe Rov, capace di scendere ad altissime profondità e dotato di braccia meccaniche e sonar di precisione. I sub, si legge sul quotidiano locale Il Caffè, diretti dal caposquadra Antonio Liberatori, si sono immersi insieme al robot per raggiungere la salma. Il robot, riporta RomaToday, ha prelevato il robot a 90 metri, l'ha portato a quota 30 e a quel punto sono intervenuti i sommozzatori. Una volta trasportato a riva i genitori del ragazzo hanno potuto effettuare il riconoscimento. Successivamente il cadavere è stato trasportato dagli agenti della polizia mortuaria all'istituto di medicina legale di Tor Vergata, dove verrà effettuata l'autopsia.
La dinamica è stata accertata: Elnur, 29enne dell'Azerbaigian e studente di Cooperazione Internazionale all'Università La Sapienza di Roma, è annegato il 2 giugno, mentre si stava facendo un bagno nel lago in compagnia di un amico. I due avevano affittato un pedalò e si erano spinti fin quasi al centro del lago. Improvvisamente il ragazzo, che non era un abile nuotatore, è annegato. L'autopsia dovrà accertare i motivi della morte.