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Rapine a Monteverde e all’Eur, arrestati due ladri responsabili di 6 rapine

Rapine a Monteverde e all’Eur messe a segno da due ladri che sono stati arrestati dalla Polizia. Sei colpi resi possibili da un sistema collaudato che li rendeva sicuri di non essere scoperti: a bordo di uno scooter di grossa cilindrata puntavano un negozio, poi, con il volto coperto grazie a un casco integrale e armati di pistola, minacciavano il dipendente di turno facendosi consegnare l’incasso della giornata.
A cura di Alessia Rabbai
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Un'immagine dei ladri durante una rapina
Un'immagine dei ladri durante una rapina

Rapine a Monteverde e all'Eur messe a segno da due ladri che sono stati arrestati dalla Polizia. Sei colpi resi possibili da un sistema collaudato che li faceva sentire sicuri di non essere scoperti: a bordo di uno scooter di grossa cilindrata puntavano un negozio, poi, con il volto coperto grazie a un casco integrale e armati di pistola, minacciavano il dipendente di turno facendosi consegnare l’incasso della giornata. A tradire uno di loro la camminata ‘zoppicante' causata da un problema al piede sinistro. La conferma che C.A., anche lui romano di 35 anni fosse responsabile insieme a M.I., degli episodi delittuosi, il ritrovamento nella sua abitazione della giacca indossata in uno dei colpi e visibile anche in una foto postata sul suo profilo Facebook. Identificato, i poliziotti sono riusciti a risalire anche al complice. Per M.L, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Monteverde a Regina Coeli, dove attualmente si trova ristretto per il reato di atti persecutori, per C.A la notifica, da parte degli stessi agenti, è arrivata presso una comunità terapeutica, in provincia di Perugia dove lo stesso stava scontando la misura degli arresti domiciliari.

Arrestati due ladri

Gli agenti hanno iniziato le indagini dopo le diverse segnalazioni di negozianti che avevano subito una rapina. Hanno lavorato su i primi indizi recuperati: i primi numeri della targa dello scooter utilizzato durante i colpi, insieme alle informazioni ricevute dalle vittime sull'abbigliamento e sui caschi indossati. La svolta nell’indagine è arrivata quando all’interno del casco dello scooter, trovato in un'officina nel comune di Velletri, è stata scoperta un'impronta riconducibile a, M.L., con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Successivamente i poliziotti hanno acquisito altre informazioni come l’andatura, claudicante e ben riconoscibile. Durante le perquisizioni nella sua abitazione i poliziotti hanno sequestrato i pantaloni da ginnastica e la felpa. Inoltre hanno trovato una copia di una pistola semiautomatica.

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