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“Raggi dovrà andare via presto, era inelegibile”: ecco il contratto firmato con Casaleggio

“La Raggi non va via? Avverrà tra poco. Era ed è ineleggibile, come dimostra l’originale del contratto finora tenuto segreto”. Lo sostengono la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà e la deputata dem Stella Bianchi.
A cura di Enrico Tata
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Se non dovesse dimettersi di sua spontanea volontà, Virginia Raggi potrebbe essere comunque costretta ad abbandonare la carica di sindaca di Roma. Lo sostengono la senatrice del Partito democratico Monica Cirinnà e la deputata dem Stella Bianchi. "La Raggi non va via? Avverrà tra poco. Era ed è ineleggibile, come dimostra l'originale del contratto finora tenuto segreto", dichiarano le due esponenti che hanno sostenuto l'iniziativa dell'avvocato Venerando Monello, che a luglio aveva fatto ricorso contro la Raggi e che ora ha reso pubblico il contratto la sindaca di Roma e la Casaleggio Associati. "Gli arresti al Comune di Roma stanno svelando la realtà dell'amministrazione M5S – spiega l'avvocato – Un pericoloso intrigo ai danni dei cittadini che trova origine nel, purtroppo famoso ma mai reso pubblico, contratto firmato dalla Raggi con la Casaleggio Associati. Per questo con l'avvocato Venerando Monello e insieme alla deputata Stella Bianchi siamo ricorsi alla magistratura e il 13 gennaio prossimo è attesa la sentenza."Per accertare e ripristinare la legalità ho preteso il deposito l'originale di quel contratto – dichiara l'avvocato Monello – che, come si può vedere, è ben diverso da quello diffuso dal blog di Grillo".

Secondo quanto scrivono Cirinnà e Bianchi, il contratto diffuso dall'avvocato, e firmato anche da Raggi, è differente con quello reso pubblico sul blog di Beppe Grillo. C'è una parte infatti che contiene l’accettazione espressa da parte della Raggi di alcune clausole, tra cui una penale da 150mila euro. Secondo la deputata e la senatrice, questa è una circostanza che fa di questo codice etico un vero e proprio contratto. "Sussistono, quindi, a nostro parere tutti gli elementi non solo perché il tribunale dichiari la nullità del contratto, ma anche per la dichiarazione di ineleggibilità della stessa Raggi, che a questo punto farebbe meglio a lasciare volontariamente la poltrona prima che a costringerla sia una sentenza”, concludono le parlamentari del Partito democratico.

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