Raggi contro i cittadini in piazza: “Solo pariolini e vecchia politica”
Duro affondo di Virginia Raggi dopo la manifestazione di ieri, quando sono scesi in piazza alcune migliaia di persone chiedendo le sue dimissioni da primo cittadino di Roma. Il sindaco pentastellato ha puntato il dito contro i "pariolini" e la "vecchia politica", in particolare alcuni esponenti del Partito Democratico che, a suo avviso, avrebbero "guidato" la manifestazione, nata ufficialmente come "spontanea" e partita dai semplici cittadini.
"C'erano Lorenzin, Calenda e tutta la “vecchia” guardia del Pd. Mancava soltanto il conte Gentiloni che però, da Firenze, non ha fatto mancare un tweet di partecipazione", ha scritto Virginia Raggi sulla sua pagina Facebbook, "Dalle immagini li ho riconosciuti subito. Non era difficile. Erano gli stessi volti provati e stanchi, le stesse chiome bianche della precedente disastrosa manifestazione di rilancio del Pd in piazza del Popolo. Gli stessi volti che non abbiamo mai visto in periferia. Gli stessi volti bastonati di chi è scomparso alle ultime elezioni. Ho visto vecchi politici che rivogliono la poltrona e rappresentano soltanto se stessi: il partito con uno zoccolo duro al centro di Roma e ormai scomparso nel resto della città".
Un attacco durissimo quello della Raggi, che ha poi aggiunto: "Hanno nascosto le bandiere di partito, forse perché ormai gli stessi sostenitori del Pd hanno un certo imbarazzo a dire che sono del Pd. Quindi con il loro giornale volevano far credere che in piazza fosse scesa la società civile. Invece, hanno provato semplicemente a strumentalizzare i cittadini per fini partitici. Anche stavolta li abbiamo scoperti. Quelli del Pd erano riconoscibilissimi: signore con borse firmate da mille euro indossate come fossero magliette di Che Guevara e – accessorio immancabile – i barboncini a guinzaglio (ovviamente con pedigree)".
"La società civile siamo noi"
Il j'accuse della Raggi non ha risparmiato nessuno. Il primo cittadino del Movimento Cinque Stelle, divenuto sindaco dopo la vittoria al ballottaggio nel giugno 2016 contro Roberto Giacchetti, candidato proprio del Pd, ha quindi aggiunto: "I più audaci hanno osato una maglietta “No cordoli” che evidentemente li schiera a favore dei suv in doppia fila e contro le corsie preferenziali per i mezzi pubblici. La società civile siamo noi, altro che quelli dello stop alle preferenziali. I cittadini vanno sempre ascoltati ed io li ascolto: ieri, ero a Ostia, in periferia, ad un incontro pubblico dove abbiamo parlato del problema della rete fognaria che i “capaci” di prima avevano fatto male e che provoca le voragini che noi stiamo rimettendo a posto".
"Abbiamo ereditato macerie e stiamo costruendo su queste"
"Oggi", ha continuato ancora la Raggi, "un partito ha espresso impazienza: vuole tornare al passato. Ebbene noi stiamo portando avanti un cambiamento, epocale per questa città, tra mille ostacoli. Abbiamo ereditato macerie e stiamo costruendo su queste. Il Pd è in cerca di un riscatto politico che tarda a venire e mai verrà; ha provato a camuffarsi e a dire "basta". La mia risposta al Pd è ferma: avanti a testa alta. Non mi lascio incantare dalle sirene degli orfani di "mafia Capitale", da chi vuole il ritorno di Buzzi e Carminati; da chi vuole privatizzare le nostre aziende pubbliche come l’Atac; dai radical chic; dagli pseudo intellettuali che non hanno mai preso un autobus in vita loro o fatto la spesa al mercato".
"Ho messo fine al saccheggio di Roma"
Non solo però critiche ed attacchi al Pd: la Raggi ha anche rivendicato i meriti della propria giunta, insediatasi da due anni alla guida del Campidoglio. "Io ho dichiarato guerra ai clan Spada e Casamonica", ha sottolineato la Raggi, "ho messo fine a quel saccheggio che hanno fatto di Roma. Noi abbiamo aperto asili e scuole; abbiamo stanziato 137 milioni per lavori pubblici necessari a rilanciare città ed economia; abbiamo aperto cantieri ovunque; acquistato 600 autobus nuovi che dal 2019 saranno a disposizione dei romani; abbiamo esteso la raccolta differenziata “porta a porta” a 150mila cittadini in meno di otto mesi (loro amministrano da decenni città più piccole dove neanche sanno cosa sia il “porta a porta”) e la stiamo avviando in oltre 85 mila negozi e ristoranti; abbiamo aperto piste ciclabili; abbiamo realizzato corsie preferenziali per i mezzi pubblici; abbiamo dato fondi ai Municipi per rifare le strade; abbiamo approvato i bilanci senza fare debiti; abbiamo ripagato parte dei debiti di chi ci fa ora la morale; abbiamo sgomberato gli scrocconi dalle case di nostra proprietà; abbiamo sgomberato esponenti del clan Spada dalle case dei cittadini e le abbiamo riassegnate a chi ne aveva diritto; abbiamo rilanciato la cultura superando gli steccati dei circoli chiusi; abbiamo promosso il car-sharing cittadino.
"Ci tengo a Roma e la difendo"
Alla fine, Virginia Raggi ha concluso il suo lungo post su Facebook aggiungendo: "Ci stiamo impegnando anima e corpo. I romani mi hanno chiesto un cambiamento profondo e con la mia squadra lo stiamo attuando. Raccogliamo le critiche per migliorare ancora di più. Questo è il primo obiettivo di un sindaco. Roma è la mia città, ci sono nata e ci vivo. Io ci tengo a Roma e la difendo".