Roma, Raffaele Marra condannato a tre anni e sei mesi
Raffaele Marra è stato condannato a 3 anni sei mesi. Così hanno deciso i giudici del tribunale di Roma. L' ex capo del personale del Comune di Roma ed ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi era a processo perché accusato di corruzione. La sentenza è stata emessa dalla II sezione penale del tribunale di Roma.
La presunta tangente da Sergio Scarpellini
Il processo riguardava un prestito di soldi a Marra da parte dell'imprenditore Sergio Scarpellini, morto pochi giorni fa, per l'acquisto di un immobile a Roma. "Il cuore del processo sta nel capire se questa dazione sia stata un prestito tra amici o invece il ‘ prezzo' per piegare la pubblica funzione di Marra agli interessi del costruttore Scarpellini, se fra i due ci sia stato un rapporto di amicizia o di corruzione", aveva spiegato il pm Barbara Zuin. Nel 2013 furono versati due assegni da quasi 370mila euro per un appartamento in via Prati Fiscali 258 e intestato a Chiara Perico, moglie di Marra, attualmente residente a Marra. Una tangente, secondo gli inquirenti. Secondo la difesa fu un prestito tra amici.
Il rapporto con la sindaca Raggi
Raffaele Marra è stato uno stretto collaboratore della sindaca Virginia Raggi, praticamente il suo braccio destro. La prima cittadina non lo ha mai negato, ma ha spiegato: "Aveva un curriculum di tutto rispetto, veniva dalla Guardia di Finanza, era una persona plurilaureata. Ho commesso un errore, alla luce di quello che la Procura sta scoprendo, ho commesso un grave errore di valutazione. Se potessi tornare indietro, non lo rifarei. Ma ora è un capitolo chiuso e abbiamo sottoposto a verifica tutti i suoi atti". Marra, dal canto suo, ai giudici ha detto: "Il sindaco Raggi mi chiese: ‘Mi puoi aiutare a far ripartire la macchina organizzativa'? Io sono entrato perché sollecitato, pregato, supplicato di rientrare dall'aspettativa perché di questo si è trattato. Io non volevo rientrare e potete sentire il sindaco e vicesindaco se è vero quello che sto dicendo".
Secondo l'ex capo di gabinetto del Campidoglio Carla Raineri, sentita nel corso del processo per falso per la nomina del fratello di Marra, Renato, in cui Raggi è stata assolta, Raggi era la "zarina" e Marra il suo "Rasputin": Erano stati coniati vari epiteti per Marra, eminenza grigia, Richelieu, sottolineando la debolezza della sindaca come quella della zarina ai tempi di Rasputin".
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